Benedetta Pilato, l’orgoglio italiano non ha età: a 16 anni la nuotatrice è alle sue prime Olimpiadi
Gli occhi del mondo sono puntati su Tokyo, la città che dopo il rinvio di un anno a causa della pandemia ospita le Olimpiadi. Manca poco all'avvio della manifestazione: alla cerimonia di apertura di venerdì 23 luglio sarà proprio la nostra Paola Egonu a portare la bandiera olimpica coi cinque iconici cerchi gialli. Un momento emozionante e fortemente simbolico, che ricorda quanto lo sport sia innanzitutto inclusività e quando bisogno ci sia oggi più che mai di questo valore, ma non solo nello sport, per combattere disuguaglianze e discriminazioni. L'Italia porta in Giappone 383 atleti, 197 uomini e 186 donne e su tutti loro l'attenzione è più alta che mai: dalla Egonu a Vanessa Ferrari, da Jessica Rossi (portabandiera azzurra insieme a Elia Viviani) a Federica Pellegrini, passando per la giovanissima e talentuosa Benedetta Pilato.
L'età è solo un numero
Tarantina, 16 anni, nuotatrice da record nonché campionessa europea in carica: Benedetta Pilato è uno dei pilastri che rappresenterà l'Italia alle Olimpiadi di Tokyo. E pensare che quando ha cominciato il nuoto non le piaceva per niente! Poi ha cominciato a divertirsi, a impegnarsi a livello sempre più professionale, arrivando a debuttare giovanissima in un campionato mondiale: aveva da poco compiuto 14 anni, età che le ha permesso di battere il record di precocità di Federica Pellegrini. E non è il solo: suo è anche il record mondiale nei 50 m rana, la sua specialità. Per qualcuno è proprio la degna erede della nuotatrice veneta, giunta all'ultima Olimpiade della sua lunga e soddisfacente carriera.
Giovane ma tenace, occhi puntati su Benedetta
Ai Giochi Olimpici Benedetta Pilato ci arriva dopo essersi destreggiata tra allenamenti e DAD (frequenta il Liceo scientifico) e dopo essere risultata positiva al Covid-19 nel periodo natalizio. Ma la pandemia, in realtà, per lei si è rivelata un'occasione. Il rinvio delle Olimpiadi le ha permesso di perfezionarsi e migliorarsi, di lavorare con tranquillità e senza troppa pressione, di aggiungere un anno alla sua preparazione atletica, che difatti si è rivelata perfettamente all'altezza del livello richiesto per una competizione di così alto grado. Vito D’Onghia è il tecnico pugliese che l'ha sempre seguita e preparata gara dopo gara e a cui è legatissima: lui l'ha vista crescere e diventare quella che è oggi, ma c'era sin da quando piccolissima faceva le sue prime bracciate.
"L'età non è importante, a meno che tu non sia un formaggio" ha scritto su Instagram e lei nonostante i 16 anni si è rivelata testarda e propositiva, è riuscita a fare di un impedimento un'opportunità, qualificandosi per Tokyo. Proprio lei, che ai tempi di Rio 2016 aveva appena 11 anni e neppure immaginava di poter arrivare dove è adesso. Da quando è piccola è abituata a viaggiare, a confrontarsi con altre realtà, dunque è una persona autonoma, indipendente, che se la sa cavare da sola. Le piacciono i social, dove condivide prevalentemente momenti legati alla piscina, ma non mancano scatti che mostrano la sua normale vita da sedicenne, con gli amici o alle feste. Ovviamente negli ultimi giorni le sue foto arrivano direttamente dal Giappone, dove si sta preparando al grande debutto: per lei il 25 luglio è in programma la gara dei 100 metri dorso.
Sulla regina italiana dello stile rana ci sono molte aspettative: in vasca dovrà vedersela con la favorita Lily King. Ma se la giovane età e l'inesperienza in un contesto di livello così alto potrebbero costituire un più che giustificato punto a sfavore, la nuotatrice ha dalla sua parte lo spirito della competizione, la curiosità e la voglia di migliorarsi, che potrebbero rivelarsi le sue armi decisive per la vittoria.