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Autosessualità: quando l’attrazione più forte è quella verso sé stessi

Essere autosessuali vuol dire avere una relazione sessuale e d’amore con sé stessi. C’è addirittura chi, come la scrittrice newyorkese Ghia Vitale, autosessuale e autoromantica, decide di sancire la propria relazione con il matrimonio. Per saperne di più abbiamo parlato con la sessuologa Roberta Rossi.
Intervista a Prof.ssa Roberta Rossi
Sessuologa e docente presso l'Università di Roma La Sapienza
A cura di Francesca Parlato
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In alcuni casi non esiste partner migliore di sé stessi. E non si tratta di un modo per fare self empowerment, per convincersi dopo una delusione amorosa, che da soli si sta meglio che in coppia. Si tratta di un vero e proprio orientamento sessuale. E si chiama autosessualità. "Potremmo definire autosessuale una persona che ha una preferenza sia sessuale che affettiva verso sé stessa" ha spiegato a Fanpage.it la professoressa Roberta Rossi, sessuologa. Non ci sono dati e ricerche specifiche, il primo a parlarne è stato il sessuologo Bernard Apfelbaum: "Si occupava di eiaculazione ritardata o impossibile. E si rese conto dai suoi studi che alcuni uomini riuscivano a raggiungere l'orgasmo da soli, ma non in compagnia di altre persone. Da qui i primi studi su questo orientamento che hanno portato a definire l'autosessualità".

Una forma di narcisismo? Non proprio

Anche se in comune al narcisismo ha il tratto dell'autoreferenzialità, sarebbe sbagliato attribuire questo, che è a tutti gli effetti un disturbo della personalità, agli autosessuali. "Non ci sono degli studi approfonditi sul tema – mette in chiaro la sessuologa – Ma sappiamo bene invece che il narcisismo è un disturbo clinico che investe tutta la vita della persona. Degli autosessuali possiamo invece dire che funzionano meglio quando nella sessualità agiscono da soli". 

Autosessualità e autoromanticismo

Essere autosessuali molto spesso si traduce nella sologamia: non si cercano altre relazioni, non c'è bisogno dell'altra metà della mela. È il caso ad esempio della scrittrice newyorkese Ghia Vitale, che ha deciso di sposare sé stessa con tanto di scambio di fedi. Sul suo profilo Twitter si proclama autosessuale e anche autoromantica e in un'intervista al Guardian ha raccontato che ha scoperto di amarsi rendendosi conto che quando pensava a sé stessa provava quella sensazione di ‘farfalle nello stomaco' tipiche dell'innamoramento. "In realtà essere autosessuali non vuol dire necessariamente disdegnare le relazioni – spiega la sessuologa – Ma che sicuramente la sfera della sessualità va in una direzione e una forma completamente diversa da quella solita. Quasi a costituire una sorta di esclusività nella solitudine". A volte l'anima gemella è più vicina di quanto non immaginiamo.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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