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Aumentano i prezzi di listino delle Maison: la moda risponde così a pandemia e lockdown

Diverse aziende operanti nel settore del lusso hanno dovuto optare per un aumento dei prezzi di listino, per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19. Con i negozi chiusi e la minore richiesta di mercato ci sono state perdite preoccupanti che hanno costretto Prada, Chanel e altri brand a correre ai ripari.
A cura di Giusy Dente
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Le ripercussioni economiche sono uno dei risvolti più preoccupanti della pandemia da Covid-19. Benché l’interesse primario sia tutelare la salute pubblica, ovviamente nel prendere le drastiche misure necessarie a contenere i contagi i governi sono ben consapevoli delle ricadute che tutto questo avrà sull’economia. Negozi e centri commerciali stanno seguendo orari ridotti o peggio hanno dovuto sospendere la loro attività in un momento tra l’altro molto delicato, visto l’approssimarsi delle festività natalizie, tradizionalmente collegate alla corsa ai regali e agli acquisti per i propri cari. A tal proposito, se qualcuno avesse in mente di attingere al mercato del lusso per acquistare dei doni, è bene che arrivi in cassa preparato: i prezzi di listino sono aumentati a causa della pandemia, che ha reso necessario applicare dei rincari per far fronte all’emergenza.

Chanel corre ai ripari con un secondo rincaro

Diverse Maison hanno dovuto applicare delle maggiorazioni sui loro prezzi di listino. La misura è apparsa l’unica possibile per tutelarsi dal calo degli acquisti e dunque dalle perdite registrate negli ultimi mesi, a causa della pandemia. La motivazione data a Reuters da un big del lusso come Chanel è stata la necessità di aumentare i prezzi per correre ai ripari dalle conseguenze delle fluttuazioni del tasso di cambio tra l’euro e le monete locali. Per l'azienda si tratta del secondo rincaro sui prezzi. La necessità si era già fatta avanti a maggio, dopo il primo lockdown e la prima riapertura degli store, che avevano rialzato le serrande con un aumento del 5-17% sui prezzi di borse e piccola pelletteria in tutto il mondo. «Questi aggiustamenti vengono effettuati in tutti i Paesi in cui è necessario e sono la garanzia che gli articoli Chanel vengano venduti a livelli di prezzo equivalenti in tutto il mondo» ha fatto sapere la griffe, preoccupata dalla situazione di stallo ed emergenza che si riversa anche sui viaggi internazionali, inevitabilmente annullati. Un aumento compreso tra il 5% e il 17% significa che per acquistare la classica Chanel in pelle di agnello, che sul sito del marchio costa 6050 euro, bisognerà invece sborsarne tra i 6352,50 e i 7078,50.

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Le Maison che hanno aumentato i prezzi di listino

Misure simili a quelle di Chanel sono state adottate in precedenza anche da altre aziende. Aveva cominciato Louis Vuitton, seguito da Salvatore Ferragamo e Prada. Patrizio Bertelli, amministratore delegato di quest'ultimo Gruppo, aveva dichiarato quest'estate a WWD: «Le recenti complessità logistiche e produttive ci hanno costretti ad alzare i listini per recuperare rispetto all’aumento dei costi organizzativi e quelli di materiali grezzi. In ogni caso sono aumenti contenuti, a una cifra”. Per quanto riguarda Louis Vuitton, l'aumento di borse e accessori in Europa e Usa era stato riportato da Reuters, che comparando i prezzi della Neverfull MM Monogram di ottobre e maggio aveva calcolato un aumento complessivo di circa il 14% (da 1320 dollari a 1500). Infine, in merito a Salvatore Ferragamo, l'aumento riportato sempre da Reuters e dovuto al crollo della domanda durante la prima ondata di pandemia era stato pari al 5-7%.

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