Ashley Biden, la figlia del presidente: una vocazione per il sociale e degli scheletri nell’armadio
Ha fatto il giro del mondo la foto di Joe Biden stretto nell’abbraccio della sua famiglia, mentre apprende di aver vinto le elezioni presidenziali. Il neo presidente degli Stati Uniti d’America ha un legame molto forte con la sua famiglia, che lo ha sempre sostenuto durante la campagna elettorale. Ha sempre trovato un grande appoggio nella moglie Jill, ha dalla sua parte cinque nipoti (di cui quattro femmine, sue grandi fan) e gode dell’ammirazione dei figli Hunter e Ashley. Un quadro idilliaco, quasi da Mulino Bianco insomma, in cui comunque si inseriscono le sofferenze di un uomo che ha perso la prima moglie e due figli. Ashley è una delle donne della sua vita, l'unica figlia femmina. La sua posizione è ora assimilabile a quella di Ivanka Trump, figlia del presidente uscente Donald Trump e della sua prima moglie Ivana Trump.
Ashley Biden e Ivanka Trump non potrebbero essere più diverse
Nata l’8 giugno 1981, Ashley Biden è la figlia di Joe Biden e della sua seconda moglie Jill. La possiamo definire la nuova “first daughter”, la figlia femmina del neo presidente, come lo era Ivanka nell’era Trump. Le due “first daughters” hanno in comune l’età: 39 anni. Ed entrambe sono imprenditrici. Ma mentre la figlia di Trump, ex modella di fama internazionale, è rimasta attiva nel mondo della moda creando una linea di gioielli, una di scarpe e una di borse, la figlia di Biden è più legata al sociale. Ha infatti anche lei un’azienda di abbigliamento, però creata per fini benefici: un brand etico con cui fa spesso raccolte fondi. Ashley si è sempre dedicata ai più deboli, ai meno fortunati, a cominciare da quando da bambina si batteva in nome degli animali. Crescendo ha scelto poi di studiare per diventare assistente sociale e infatti per anni ha lavorato nel Dipartimento dei servizi per l’infanzia, la gioventù e la famiglia del Delaware. Come Ivanka Trump, anche Ashley è sposata con un ebreo, il dottor Howard Kerin che ha 14 anni più di lei. Ma a differenza della prima non si è mai convertita al giudaismo, preferendo conservare la sua fede cattolica: nel 2016 le è stata persino concessa un'udienza privata con Papa Francesco in Vaticano.
L'impegno politico delle "first daughters"
Ad Ashley Biden stanno molto a cuore le tematiche di genere. Non a caso durante la campagna elettorale del padre ha organizzato un evento dal titolo Le donne del Wisconsin per Biden. In quell'occasione aveva detto: «Sono qui oggi perché adoro mio padre, ma credo anche profondamente che abbia il carattere e la visione per guidare questo Paese. Quando dico che sono pronta per una presidenza Biden non lo dico solo perché penso che mio padre sia la persona migliore. Una volta presidente, lui ci aiuterà a risolvere alcune delle grandi sfide della nostra generazione. E ha l'empatia e la forza d'animo per aiutarci ad affrontare le disparità razziali ed economiche che minano tutte le comunità». Questo è stato uno dei rari apporti concreti durante la campagna elettorale di Biden: Ashley, infatti, ha sempre preferito rimanere dietro le quinte, salvo incentivare la sua presenza negli ultimi mesi, in cui si è mostrata di più nelle occasioni pubbliche. Ivanka, dal canto suo, era invece stata sin da subito onnipresente nell'amministrazione Trump, accaparrandosi direttamente il ruolo di consigliera alla Casa Bianca.
I guai con la legge di Ashley Biden
Comunque non mancano le ombre nel passato di Ashley Biden, piccoli errori di gioventù che sono comunque stati portati alla ribalta. Infatti ha avuto qualche problema con la legge. Quando, dopo il diploma al liceo, si è trasferita in Louisiana per frequentare la Tulane University, è stata arrestata per possesso di marijuana e per consumo di alcool prima della maggiore età. All'epoca non aveva ancora compiuto i 21 anni. In seguito a Chicago è stata arrestata anche per aver ostacolato un agente di polizia all'esterno di un bar, dove stava festeggiando con alcuni amici. In quel caso le accuse sono state ritirate dopo aver formalmente presentato le sue scuse in Tribunale dinanzi ad un Giudice.