Amore e sesso parlano due lingue diverse: battaglia tra Dante e Sex and the city

In giro si vede e sente di tutto. Sesso con o senza amore? Le risposte sono tante, tutte diverse e con molte motivazioni pro e contro ai differenti riscontri. Il sesso sembra essenziale per molti. C’è chi non bada ai sentimenti e pensa unicamente a rapporti occasionali per restaurare l’equilibrio fisiologico degli ormoni. C’è ancora chi è rimasto casto, ma questa davvero è una specie in via d’estinzione. L’erotismo oramai dilaga. L’amore si confonde con la sessualità. Ci si sente innamorati di qualcuno con cui si trova una grande affinità sotto le coperte, eppure, dopo l’ attività “ginnica” più amata al mondo, le bocche rimangono chiuse, quasi cose se non ci fosse più nulla di cui parlare. Esistono anche coloro per i quali l’eccitazione e l’erotismo sono importanti, ma riescono a scindere l’approccio prettamente e unicamente fisico, da quello mentale e sentimentale. In questi casi anche l’orgasmo, secondo ricerche recenti, riesce ad essere altisonante.

Alla base di queste diversità c’è la letteratura che risale a duemila anni fa. L’amore e la sessualità sono stati raccontati e descritti in modi assolutamente antitetici. I loro linguaggi sembrano viaggiare su due linee parallele che non si incontrano tra le righe delle poesie e dei racconti. L’amore si inonda in Dante, Pablo Neruda e Love Story, si perde tra l’attesa, il dolore e la sofferenza di una passione sentimentale non ricambiata o in attesa di essere vissuta. L’erotismo ha radici nella letteratura del Boccaccio, ma anche in serie televisive in cui la battuta sul sesso scatena il sorriso sul viso dello spettatore. Tre i casi in cui si utilizza il linguaggio erotico: lo scherzo tra amici o in serial come “Sex and the city”; la violenza raccontata come negli scritti del Marchese del Sade. Infine nella pornografia in cui trascende dalla logica anche della passione fisica.

Roberta Santoro