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Festival di Sanremo 2021

Aiello a Sanremo indossa scarpe con le dita separate: il modello cult di cui tutti parlano

Il cantante Aiello è salito sul palco dell’Ariston con un completo doppiopetto nero molto classico firmato Maison Margiela. In tanti però hanno notato le sue scarpe molto particolari, con l’alluce separato dal resto delle dita del piede. Si tratta dei Tabi boots, una calzatura che ha fatto la storia della moda: ecco cosa c’è da sapere.
A cura di Beatrice Manca
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Il Festival di Sanremo non è solo l'appuntamento musicale più importante della nostra cultura, ma è anche una passerella importante: tra provocazioni artistiche e grandi firme, sul palco dell'Ariston si è scritta la storia del costume e della moda. Tra i look più notevoli della prima serata di questa edizione del Festival c'è sicuramente il completo doppiopetto di Aiello firmato Maison Margiela: il cantante è salito sul palco indossando i celebri Tabi boots, gli stivaletti con l'alluce separato dalle altre dita. Questo pezzo cult ha una storia antichissima, che affonda le origini in Giappone: il designer belga Martin Margiela li propose per la prima volta nella sua collezione di debutto, nel 1988, e da allora hanno diviso critica e pubblico, entrando di diritto nella storia della moda. Un pezzo così o si ama o si odia, ma sicuramente non passa mai inosservato

Aiello sul palco dell'Ariston
Aiello sul palco dell'Ariston

La storia dei Tabi boots, dal Giappone alle passerelle

Questa calzatura così particolare nasce in Giappone nel XV secolo, ma allora era una calza in cui l'alluce era nettamente separato dalle altre dita per infilare più comodamente le tradizionali infradito. All'epoca veniva prodotta in diverse colorazioni per rispettare la scala gerarchica della società nipponica. Secoli dopo, grazie all'invenzione della gomma venne prodotta una versione più resistente con una suola, trasformando la calza Tabi in una scarpa a tutti gli effetti.

I celebri Tabi boots di Margiela
I celebri Tabi boots di Margiela

Maison Margiela le ha presentate nella sua collezione di debutto, nel 1988, scandalizzando il pubblico per la stranezza di una calzatura dove le dita sono separate: il fascino della stranezza però ha avuto la meglio e da allora sono uno dei simboli della Maison, periodicamente reinterpretate e riproposte. Ma le Tabi hanno fatto la loro comparsa anche nelle collezioni di altri designer, come Thom Browne (in una collezione interamente dedicata al Giappone). Anche Prada le ha fatte sfilate in versione colorata e iper femminile in una sua collezione del 2013. Piacciano o meno, gli stivaletti Tabi sono ormai storia della moda: i modelli disegnati da Maison Margiela sono entrati in diversi musei ed esposizioni artistiche: una su tutte, quella organizzata dal MoMu di Antwerp, il famoso museo belga dedicato alla moda. E come tutti i pezzi iconici, dalle passerelle sono entrati di diritto nella cultura pop, finendo addirittura sul palco dell'Ariston con il look di Aiello.

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