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Abiti giusti per la forma del corpo: valorizziamo seno e fianchi coi consigli di Rossella Migliaccio

Per Rossella Migliaccio la bellezza è prima di tutto armonia. La consulente d’immagine intervistata da Fanpage.it ha dato alcuni consigli preziosi per orientarsi nella scelta dell’abbigliamento, così da valorizzare al meglio la propria fisicità e non vivere con disagio il rapporto col proprio corpo e con i cosiddetti “difetti”.
A cura di Giusy Dente
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Pensare a una consulente d'immagine fa pensare a una figura professionale dall'approccio molto rigido, nei confronti della fisicità. In passato in effetti era così: la consulenza di immagine teneva conto di criteri piuttosto fissi, nella sua "catalogazione" delle diverse silhouette su cui andare a lavorare. Oggi non è più così, come ha spiegato a Fanpage.it Rossella Migliaccio: «Storicamente quando si parlava di consulenza d'immagine e moda l'approccio era quello di correggere i cosiddetti difetti, o camuffare, o nascondere, oppure fare in modo che il nostro corpo somigliasse ad altro, solitamente a un ideale estetico in voga in quel momento. Quello che invece mi piace fare col mio lavoro è di partire dalle nostre caratteristiche e valorizzarle per quello che sono e non per quello che altri ci dicono che debbano essere, senza l'obiettivo di farlo somigliare ad altro». Il suo approccio body positive punta ad andare oltre gli stereotipi e proporre un ideale di bellezza più inclusivo, che tenga conto della diversità dei corpi, delle loro peculiarità, delle loro unicità.

Per Rossella Migliaccio la body positivity sta nella valorizzazione

Il primo lavoro di Rossella Migliaccio dal titolo Armocromia è diventato un caso editoriale, complice anche il passaparola sui social. In quel libro Rossella spiegava come individuare i colori più adatti da indossare. Forme invece è la sua seconda avventura: «Lavoro come consulente d'immagine da più di 10 anni occupandomi sia di consulenza che di formazione, sull'immagine a 360 gradi. L'argomento che ha conquistato il pubblico è stato quello dei colori, però anche le forme fanno parte del mio lavoro. È stata una naturale conseguenza». L'attenzione in questo libro si focalizza sulla valorizzazione del corpo in base alla propria body shape: «È la forma del corpo. Ognuno di noi per una questione di struttura muscolo scheletrica ha una determinata forma che prescinde dalla taglia o dal peso che abbiamo. Nel libro passo in rassegna tutte le varie caratteristiche che può avere la nostra figura e come valorizzarla, tenendo contro delle proporzioni al di là dell'ossessione per la taglia o per il peso». E a proposito dell'ossessione verso i cosiddetti "difetti", che per alcune ragazze è per esempio la pancia, ha detto: «Sono delle naturali forme anatomiche, non sono difetti e non bisogna sentirsi soli o sbagliati di fronte a caratteristiche del nostro corpo che nella maggior parte dei casi sono assolutamente comuni. Quel leggero gonfiore addominale che molto spesso capita è dovuto alle caratteristiche del corpo femminile; dipende da postura, alimentazione, ormoni. Ha tante cause. È una cosa assolutamente normale».

Come valorizzare i fianchi

Anche per i fianchi larghi o il sedere pronunciato vale lo stesso discorso. Non bisogna allinearsi a modelli predefiniti, ma piuttosto capire in quali vesti ci si sente più a proprio agio: «Il primo passo è capire le proporzioni del corpo. Ci sono regole tanto per farli apparire più morbidi tanto per farli apparire più sottili, con giochi di illusioni ottiche, proporzioni, chiaro scuro. Sta alla lettrice scegliere se e come valorizzare, senza dare per scontato che chi abbia i fianchi morbidi debba nasconderli. Ci sono tante celebrities come Jennifer Lopez che anzi hanno ben piacere di mettere in mostra le proprie forme». Detto questo, l'esperta ha comunque affidato a Fanpage.it dei consigli preziosi: «Sono più valorizzanti i pantaloni a palazzo oppure quelli boot cut, oppure per esempio si passa molto ai dettagli tipo la grandezza delle tasche che saranno un po' più grandi seguendo le proporzioni in scala». 

Come valorizzare il décolleté

Con alcuni accorgimenti si può valorizzare il décolleté oppure si può in qualche modo distogliere l'attenzione, spostandola da quella parte del corpo se già abbastanza pronunciata. Come ha spiegato l'esperta la scelta dei tessuti e dei dettagli può fare la differenza: «Quando vogliamo regalare volume al décolleté solitamente lavoriamo con tessuti più rigidi e strutturati, quindi per esempio con delle sovrapposizioni. Ora, nel periodo invernale, potrebbe essere per esempio il maglioncino con le trecce al posto di quello più liscio, magari con sotto la camicia. Oppure altri volumi e dettagli che possono essere delle taschine, delle rouches. Insomma, tutto ciò che può creare volume su quella parte. Viceversa, quando si vuole verticalizzare la parte del busto e ridurre otticamente anche i volumi del seno, della parte superiore, si giocherà su colori più scuri mediamente e su tessuti più sottili e più leggeri. Oppure per esempio funzionano benissimo gli incroci: chi ha un bel seno florido lo sa, sia gli abiti a portafoglio oppure i cardigan incrociati sono molto valorizzanti». 

Come valorizzare il punto vita

Le ragazze che non hanno esattamente il cosiddetto vitino da vespa, ma vorrebbero ricreare questa illusione ottica col giusto abbigliamento, possono seguire questo consiglio: «Solitamente si può giocare, per esempio, sul color block, quindi utilizzando dei colori un po' più scuri sotto per il top e pantaloni e giocare a contrasto con una giacca oppure un cardigan sopra. Oppure con delle riprese laterali, con dei drappeggi laterali che creano delle illusioni ottiche con effetto shaping».

Come scegliere le fantasie

Anche nella scelta di abiti a fantasia, piuttosto che a tinta unita, ci sono degli elementi da tenere presente, che possono influire sulla resa finale. Rossella Migliaccio ha spiegato: «Sì, le fantasie sono un altro grande capitolo che appunto tengono in considerazione il livello di contrasto, la grandezza del disegno che quindi sarà in scala rispetto ai volumi sui quali  poi va ad appoggiarsi. E poi c'è anche il tema della densità o meno delle fantasie. Ci sono disegni più ampi, inteso come distanziati all'interno del pattern, oppure quelli più densi, più ravvicinati». Per quanto riguarda, nello specifico, una fantasia floreale per esempio: «Fa tanto il livello di contrasto quanto la grandezza dei fiori, quanto sono distanziati tra loro. Più sono distanti e più allargano ovviamente i volumi, mentre i fiori più densi, più attaccati tra di loro (come per esempio il micro floreale), tendono a far passare l'occhio più velocemente sui dettagli, a non farlo soffermare su certi dettagli».

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