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Abbassano le serrande estetisti e parrucchieri, ma non in tutta Italia: cosa cambia col nuovo Dpcm

Nuove restrizioni in arrivo per gli italiani col Dpcm che si appresta a firmare Giuseppe Conte. Secondo quanto si apprende dalla bozza i servizi di cura della persona verranno nuovamente colpiti, ma non chiuderanno in tutta Italia: solo nelle zone più a rischio. Ecco cosa cambia col nuovo Dpcm.
A cura di Giusy Dente
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UPDATE: Oggi 4 novembre 2020 Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, che resterà in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre. La stretta riguarda gli spostamenti tra regioni, la capienza dei mezzi pubblici, la didattica a distanza, ma coinvolge anche diverse attività commerciali. Per quanto riguarda le attività per i servizi di cura della persona c'è una sostanziale differenza tra la bozza del 3 novembre e la versione definitiva che andrà in Gazzetta Ufficiale. Nella bozza di ieri pomeriggio visionata da Fanpage.it si leggeva: «Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona». Si pensava che estetisti, parrucchieri e barbieri delle zone rosse (quelle più a rischio) avrebbero chiuso, a differenza di quelli delle zone verdi e arancioni (con situazione epidemiologica meno critica). Il premier ha invece rivisto la bozza e tra le poche modifiche apportate c'è proprio quella che coinvolge queste attività, di fatto "salvate" da nord a sud del Paese. Secondo il Dpcm definitivo estetisti, parrucchieri e barbieri non abbasseranno le serrande: continueranno a svolgere il loro lavoro sia nelle zone rosse che in quelle verdi e arancioni.

I lockdown locali fanno fermare di nuovo estetisti e parrucchieri

Il Dpcm del 24 ottobre ha avuto vita breve. L'aggravarsi della situazione nazionale ha reso necessario prendere immediati provvedimenti, maggiormente restrittivi. In quel decreto era già stata sospesa l'attività di palestre, piscine, centri benessere, centri termali. Non era stata intaccata, invece, l'area dei servizi alla persona: «Sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; resta fermo lo svolgimento delle attività inerenti ai servizi alla persona già consentite sulla base del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020». Proprio le attività che erogano servizi alla persona, invece, saranno toccate da vicino dalle nuove misure, che puntano su lockdown locali per evitare un secondo lockdown generalizzato sull'intero territorio nazionale. Stando alla bozza del Dpcm in arrivo l'Italia verrà dunque suddivisa in tre aree, ciascuna delle quali avrà più o meno limitazioni a seconda della criticità della situazione.

Cosa cambia col nuovo Dpcm

Toccherà anche a estetisti, barbieri e parrucchieri la stessa sorte già toccata ai lavoratori dello spettacolo, ai ristoratori e alle altre categorie chiamate in causa in precedenza. Secondo la bozza del testo del nuovo Dpcm le nuove misure costringeranno gli italiani a nuovi sacrifici, in nome della tutela e della salvaguardia della salute nazionale, ma si opererà in modo localizzato, con misure mirate a seconda delle condizioni di gravità. Dove la situazione contagi è ormai sfuggita di mano, dunque nelle zone rosse e arancioni, estetisti, barbieri e parrucchieri dovranno fermarsi. Nel testo si legge: «Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona». Questa condizione riguarda le aree del Paese dove l’indice di trasmissibilità Rt è superiore alla soglia dell’1,5. Si apprende anche di: «Ulteriori misure di contenimento del contagio su alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto». Potranno, invece, continuare il loro lavoro e portare avanti l'attività coloro che si trovano in aree del Paese relativamente più tranquille, o comunque con una situazione ancora sotto controllo.

Misure per svolgere in sicurezza i trattamenti estetici

Negli ultimi aggiornamenti delle linee guida pensate per il settore della cura della persona (dunque barbieri, estetisti, parrucchieri) si parlava di prenotazione obbligatoria, rilevazione della temperatura corporea all'ingresso, preferenza a modalità di pagamento elettronica, presenza di erogatori di gel disinfettante. C'erano poi alcune puntualizzazioni circa alcuni trattamenti specifici, in particolare quelli che avvengono a distanza ravvicinata. Il protocollo non si sa se verrà integrato o modificato col nuovo Dpcm, ma in quello in vigore attualmente grande spazio viene dato a quelle situazioni di inevitabile contatto tra cliente e operatore. I massaggi, per esempio: questi si possono praticare senza guanti, purché l’operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla disinfezione delle mani e dell’avambraccio. L'operatore deve inoltre avere l'accortezza di non toccarsi viso, naso, bocca e occhi, raccomandazione valida anche in caso di utilizzo di guanti monouso. Consentita anche la doccia abbronzante, ma anche in questo caso con adeguata aerazione e pulizia della cabina, da pulire prima e dopo l'uso. Per quanto riguarda invece i trattamenti ai capelli, mascherina obbligatoria per operatore e cliente tranne nel caso in cui sia impossibile in base alla prestazione erogata (ad esempio il taglio della barba).

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