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Zac Posen chiude il suo brand: la decisione drastica arriva dopo anni di crisi

Zac Posen ha preso una decisione drastica: dopo anni di crisi ha chiuso il brand che porta il suo nome. La comunicazione è arrivata tramite i social, dove lo stilista ha ringraziato lo staff che a partire da questo momento verrà licenziato.
A cura di Valeria Paglionico
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Zac Posen è uno degli stilisti americani più apprezzati al mondo, nel corso della carriera ha vestito una miriade di star, apparse elegantissime sui red carpet internazionali, ma nelle ultime ore ha dato una terribile notizia: dopo 18 anni di attività ha deciso di chiudere il suo brand. Lo ha comunicato attraverso i social, dove non ha potuto fare a meno di ringraziare lo staff che gli è sempre stato vicino, aiutandolo a trasformare le sue visioni principesche e spettacolari in realtà. La decisione è drastica e definitiva e prevede il licenziamento dell'intero team composto da oltre 60 dipendenti che ora rimarranno senza lavoro.

Zac Posen ringrazia lo staff sui social

Zac Posen ha debuttato con il brand che porta il suo nome nel 2001 ma oggi, a 18 anni di distanza, ne ha annunciato la chiusura. Lo ha comunicato tramite Instagram, dove ha condiviso un'emozionante foto in cui appare all'interno di una delle sedi dell'azienda, circondato non solo dagli abiti da lui creati ma anche dallo staff al completo. Nella didascalia che accompagna il post ha dichiarato:

Voglio esprimere tutto il mio apprezzamento al mio straordinario team e a tutti coloro che hanno sostenuto me e il brand. Devo loro molta gratitudine per il costante sostegno e la dedizione alla Società. Sono grato alla squadra che ha prestato il suo incomparabile talento e impegno lungo tutto il cammino. Rimango incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo creato, e sono fiducioso nel futuro.

Era da diversi anni che il marchio era in crisi, negli ultimi tempi sia lui che i partner professionali avevano provato a mettere in atto ogni tipo di soluzione per andare avanti. Nel 2018, ad esempio, la società di investimento di Ron Berkle, che da sempre detiene la quota di maggioranza del marchio, ha cercato di vendere ma non c'è stato nulla da fare. Il momento difficile che stanno attraversando il commercio al dettaglio e l'industria della moda ha costretto il designer a chiudere i battenti. A deciderlo è stato il voto del consiglio di amministrazione, che non ha lasciato altre possibilità dopo mesi di trattative. Ora più di 60 persone che facevano parte dell'azienda verranno licenziate e rimarranno senza lavoro ma non si esclude che in futuro Posen possa vedere rinascere la griffe omonima.

I successi di Zac Posen

Zac Posen è nato a New York nel 1980, è cresciuto nel quartiere SoHo e ha mostrato un'evidente passione per la moda fin da giovanissimo, quando ha cominciato a disegnare abiti per la sorella. Ha studiato arte a Brooklyn ma, capendo che non era quella la sua strada, ha abbandonato l'università e ha debuttato nel mondo del lavoro, non aveva neppure 20 anni quando è entrato a far parte della sezione costume del Metropolitan Museum di New York. La svolta è arrivata nel 2001 con la fondazione della casa di moda che porta il suo nome, creata con il sostegno economico della famiglia. Inizialmente la clientela era molto ristretta, anno dopo anno gli abiti hanno ottenuto così tanto successo da diventare richiestissimi tra le star, da Naomi Campbell, una delle sue più grandi fan, a Natalie Portman, Rihanna, Kate Winslet, Cameron Diaz, Beyoncé e Jennifer Lopez. Nel corso della carriera, il New York Times gli ha dedicato un intero servizio, ha ricevuto un pubblico apprezzamento da Yves Carcelle, presidente del gruppo LVMH, da Sidney Toledano, amministratore delegato di Christian Dior SA e da Domenico De Sole, presidente del gruppo Gucci. Dopo aver aperto uno studio a Tribeca, ha ricevuto un premio dal Council of Fashion Designers of America nel 2004, nel 2008 ha ha creato una collezione di abbigliamento in collaborazione con Target, distribuita in 75 negozi in Australia, è stato eletto miglior stilista del 2015 dal Women’s Wear Daily e dal Variety Magazine. Dal 2014 è anche direttore creativo di Brooks Brothers, è stato per diversi anni giudice in TV Project Runway ed è protagonista del documentario di Netflix a lui dedicato, "House of Z".

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