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Vuole partecipare alla gara canora: la 15enne viene respinta per il colore della sua pelle

Una 15enne di colore di Verona è diventata protagonista di una storia assurda. Voleva partecipare a un concorso canoro organizzato nella sua città ma è stata respinta perché di colore, anche se è nata in Italia. La cosa l’ha indignata non poco: ecco qual è stata la sua reazione.
A cura di Valeria Paglionico
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Credevate che discriminare qualcuno a causa del colore della pelle fosse qualcosa di assurdo e superato? A quanto pare è un problema più attuale che mai. Lo ha capito bene una ragazzina di 15 anni, è nata in Italia ma è di colore, visto che i suoi genitori si sono trasferiti 30 anni fa nel nostro paese. Frequenta il liceo classico, ama cantare, la sua beniamina è Beyoncé ed è una delle più brave del coro gospel della sua parrocchia. Di recente, aveva deciso di mettere alla prova il suo talento, inviando la candidatura al concorso Canta Verona ma la risposta che ha ricevuto dall'organizzatore è stata assurda.

Non accetto stranieri. Italiani si nasce, non si diventa e si nasce da genitori italiani… Io la penso così ed è riservato (il concorso) solo a italiani di fatto. Ci sono anche cinesi con cittadinanza italiana ma non sono italiani di fatto”, sono le parole che la ragazzina si è ritrovata a leggere. Naturalmente, la cosa l'ha indignata, sono state fatte delle inaccettabili differenze tra lei e altri italiani solo per il colore della pelle. "Io sono nata in Italia e così mio fratello e le mie due sorelle. I nostri genitori sono arrivati qui 30 anni fa, si sono inseriti e ci hanno garantito una vita serena. Queste differenze non esistono e non devono essere create”, ha dichiarato la 15enne, mostrando un'incredibile maturità.

L'organizzatore del concorso, dopo aver fatto il giro del web con le sue parole discriminatorie, si è scusato pubblicamente, affermando di aver solo espresso una sua idea e offrendosi di ospitare la ragazza in altre manifestazioni canore a pagamento. La giovane, però, non ha accettato la proposta e insieme alla famiglia sta decidendo quale azione avviare nei confronti di quell'uomo che voleva cancellare i suoi diritti. Per il momento, non può che ritenersi soddisfatta degli attestati di stima e solidarietà ricevuti da ogni parte del paese.

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