Vittima di body shaming su Tinder, Asos la trasforma in una modella grazie al suo vestito
Thea Lauryn Chippendale è una ragazza di 20 anni, nella vita fa la studentessa e, come molte single della sua età alla ricerca dell'anima gemella, si è iscritta su Tinder, dove come foto profilo ha utilizzato uno scatto realizzato tra le mura di casa con indosso un abito di pizzo rosa di Asos con il corpetto a maniche corte e la gonna al ginocchio. Quell'immagine, però, l'ha fatta diventare vittima di body shaming.
Qualche giorno fa ha infatti ricevuto un messaggio da uno sconosciuto che, riferendosi al vestito, l'ha offesa commentando: "Non voglio mentire, sembra uno scherzo ma quell'abito non ti dona. Spero che questo ti aiuti". Thea, però, non si è lasciata sopraffare da quella critica e ha condiviso la conversazione su Twitter con tanto di didascalia: "Gli uomini sono spazzatura". Le reazioni degli utenti sono state le più svariate, se da un lato non sono mancate quelle che hanno raccontato le loro esperienze simili sull'app di incontri, molti altri hanno sottolineato che il vestito le stava meravigliosamente.
A intervenire personalmente nella questione, così da chiudere ogni possibile polemica, è stato Asos, il brand che ha firmato l'abito della 20enne, che ha utilizzato quella foto per sponsorizzare il capo d'abbigliamento sul suo profilo ufficiale. Nella didascalia del post social ha inserito un link con accanto la scritta scritta “Swipe Right per vedere chi ha l’ultima parola” e, cliccandoci su, lo scatto di Thea appariva al fianco di quello della modella. L'uomo che le aveva rivolto quello terribili offese di sicuro la prossima volta ci penserà su due volte prima di essere tanto indelicato con una ragazza conosciuta su Tinder.