Virgil Abloh, da Off-White a Louis Vuitton: chi è lo stilista più richiesto del momento

Virgil Abloh è uno stilista americano di origini ghanesi, ha 38 anni e, dopo aver fondato il brand Off-White nel 2013, non ha più smesso di avere successo, tanto da essere diventato uno dei designer più richiesti al mondo. E' amatissimo dalle star, ha firmato alcuni loro look da red carpet e i suoi capi e accessori originali sono sinonimo di lusso. Di recente è stato nominato direttore creativo della collezione di abbigliamento maschile di Louis Vuitton e ha debutta con le sue creazioni in passerella durante la Paris Fashion Week.
I primi successi di Virgil Abloh
Virgil Abloh è nato nel 1980 a Rockford, in Illinois, da genitori immigrati ghanesi e fin da quando era piccolo ha sempre avuto a che fare con la moda, visto che sua mamma era sarta. Ha frequentato la Boylan Catholic High School, ha continuato gli studi all'Università del Wisconsin-Madison, dove nel 2002 si è laureato in ingegneria civile, e nel 2006 ha portato a termine un Master in Architettura presso l'Illinois Institute of Technology. Lo stesso anno ha preso parte a uno stage nella Maison Fendi ed è proprio lì che ha incontrato Kanye West, con cui ha cominciato una collaborazione artistica nei mesi successivi, quando il rapper lo ha nominato prima direttore creativo della sua agenzia creativa DONDA, poi direttore artistico dell'album Jay-Z / Kanye West del 2011 "Watch the Throne". A partire dal 2012 ha lanciato la sua prima società chiamata Pyrex Vision, una piccola boutique di abbigliamento couture streetwear, nella quale vendeva capi di deadstock griffati decorati con dei disegni serigrafati, ma l'ha chiusa l'anno dopo perché voleva che rimanesse solo un esperimento artistico.
Da Off-White a Louis Vuitton
Per Virgil Abloh la scolta è arrivata nel 2013, quando ha fondato a Milano la sua prima casa di moda nel 2013, ovvero Off-White, con cui ha dato vita a capi streetwear di fascia alta. Ha raggiunto subito un successo incredibile, tanto che nel 2014 ha presentato le sue collezioni alla Paris Fashion Week, guadagnandosi una nomination al premio LVMH. Il primo concept store del brand è nato a Tokyo, in Giappone, dove lui stesso si è occupato anche dell'arredamento dell'azienda, tanto da essere stato contattato da Ikea per progettare mobili per appartamenti e case per i Millenials che si ritrovano ad arredare la loro prima dimora. A partire dallo scorso marzo, inoltre, è stato nominato direttore artistico della linea di abbigliamento maschile di Louis Vuitton, diventando il primo stilista di discendenza africana a ricoprire un ruolo simile, nonché uno dei pochi designer di colore a guidare una Maison francese. Ha presentato la sua prima linea alla Paris Fashion Week, nella quale ha dato libero sfogo alla sua creatività. Per quanto riguarda la sua vita privata, è sposato con Shannon Abloh, ha due figli, Lowe e Gray, e vive con loro in una casa a Lincoln Park a Chicago. Oggi viene considerato uno degli stilisti più creativi e originali al mondo e di certo a capo della nota casa di moda francese riuscirà a esprimere a pieno il suo talento.
La prima collezione di Virgil Abloh per Louis Vuitton
Virgil Abloh ha fatto il suo debutto a capo della direzione creativa di Louis Vuitton durante la Paris Fashion Week, in occasione della quale ha presentato la linea uomo per la Primavera/Estate 2019. Lo stilista ha "rotto" le tradizioni, rivoluzionando lo stile della Maison con il suo genio creativo. Innanzitutto ha fatto sfilare dei modelli di colore, alcuni dei quali suoi amici e conoscenti, così da rendere omaggio alle sue origini americane e di concentrare l'attenzione non solo sugli abiti ma anche sulle persone in passerella. Si è rivolto alla generazione dei Millenials, non a caso ha invitato 2.000 giovani studenti allo show, dando vita a una collezione originale e sopra le righe fatta di sneaker, t-shirt, pantaloni oversize, anche se non mancano giacche sartoriali, trench e sahariane. Ha dato molto spazio al total white, come se il bianco rappresentasse l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita e di quella della Maison, ma anche ai colori forti e al fluo, simbolo di diversità, inclusione e identità. L'iconico logo è ancora presente ma è stato usato con parsimonia. Insomma, il cambiamento portato in passerella da Abloh è netto, è riuscito a trasformare in modo radicale l'immagine di Louis Vuitton.