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Vale più una donna o una mucca? Il progetto fotografico per difendere i diritti femminili

Sujatro Ghosh, un giovane fotografo di Calcutta, ha immortalato diverse ragazze del suo paese mentre compiono delle semplici azioni quotidiane mentre indossano una maschera di mucca. L’obiettivo? Difendere i diritti delle donne indiane, troppo spesso vittime di violenza.
A cura di Valeria Paglionico
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L'India è un paese in cui è ancora fortemente radicata una cultura patriarcale, che non fa altro che favorire l'emergere di numerosissimi casi di violenza sulle donne, i cui casi continuano ad aumentare anno dopo anno. Sono in molti quelli che considerano inaccettabile la situazione e che denunciano il comportamento della polizia, poco propensa a raccogliere le denunce e a proteggere le vittime. Secondo diverse associazioni femministe, in questa parte del mondo il sesso femminile ha così pochi diritti da essere considerato inferiore persona alle mucche, definite animali sacri e intoccabili.

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E' proprio per portare l'attenzione dei media su un problema tanto serio ma spesso sottovalutato che Sujatro Ghosh, un giovane fotografo di Calcutta, ha realizzato un progetto molto particolare: ha immortalato diverse ragazze del suo paese mentre compiono delle semplici azioni quotidiane come leggere, parlare a telefono o viaggiano su un treno, ma con indosso delle maschere a forma di testa di mucca. L'obiettivo è rivendicare i diritti femminili e "fotografare" il drammatico scenario sociopolitico del paese. Le ragazze che hanno preso parte al progetto si sarebbero sentite protette dalla maschera indossata perché gli ha permesso di camminare liberamente in strada, senza avere paura delle continue molestie.

Il motivo? La carne bovina viene considerata sacra in molte religioni e, anche se si tratta solo di un travestimento, nessun uomo molesterebbe una divinità. Le foto di Ghosh sono diventate in poco tempo virali e, naturalmente, hanno attirato le critiche dei nazionalisti indiani, che hanno chiesto alla polizia locale di prendere dei provvedimenti contro di lui. Per il momento, però, il progetto non è stato giudicato oltraggioso e sono ancora molte le rappresentanti del sesso femminile che vogliono collaborare al progetto per difendere i diritti delle donne indiane.

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