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“Vado a vivere a…”: gli status su Facebook per la prevenzione contro il cancro

Ultimamente, su Facebook, a molti sarà capitato di leggere negli status delle proprie amiche frasi come “Vado a vivere a Miami per 23 mesi” o ancora “Andrò in Colombia per 30 mesi”. Ecco il motivo della mania che dilaga sui social.
A cura di Redazione Donna
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Ultimamente su Facebbok a molti sarà capitato di leggere negli status delle proprie amiche frasi come “Vado a vivere a Miami per 23 mesi” o ancora “Andrò in Colombia per 30 mesi”. Molti hanno iniziato a pensare che ci fossero grandi novità nella vita della donna che aveva postato tali frasi. Nel momento i cui si chiedono spiegazioni del fantomatico viaggio, le risposte dell'interessata restano vaghe, soprattutto quando è un uomo a chiedere il perchè del trasferimento.

In realtà si tratta di un gioco, se così lo si può definire, utilizzato per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla scottante questione del cancro al seno e per aumentare la prevenzione di tutte le donne, per ricordare loro quanto i controlli siano importanti. Il meccanismo è molto semplice:  i “mesi di viaggio” corrispondono al giorno di nascita di chi scrive, mentre  le dodici mete possibili sono abbinate ai mesi. Dunque il mese di nascita diventa il luogo dove andate ed il giorno diventa il numero di mese di assenza (Gennaio – Città del Messico; Febbraio – Londra; Marzo – Miami; Aprile – Repubblica dominicana; Maggio – Parigi; Giugno – Roma; Luglio – Hawaii; Agosto – California; Settembre – New York; Ottobre – Puerto Rico; Novembre – Las Vegas; Dicembre – Australia).

L'originale iniziativa è stata lanciata poco prima dell'inizio del mese della prevenzione, dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) insieme con Estée Lauder Companie, che ogni anno si impegnano per promuovere la campagna “Nastro Rosa”. Negli anni precedenti sono state lanciate attività social simili a "Vado a vivere…", come scrivere il colore del proprio reggiseno, la misura delle scarpe o il tempo impiegato la mattina a pettinare i capelli. In tutti questi casi si cercava di veicolare un messaggio criptato, un messaggio importante per tutte le donne, che solo le altre donne potevano comprendere.

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