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Ursula von der Leyen ha ragione: non dovremmo più scegliere tra maternità e carriera

La presidente della Commissione Europea è intervenuta con un videomessaggio al Women20, il summit sulla parità di genere: “A troppe di noi è stato detto che dovevamo scegliere tra essere madre e fare carriera. Come madre di sette figli e come presidente della Commissione europea, mi permetto di dissentire”
A cura di Beatrice Manca
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Per troppo tempo maternità e carriera sono state viste come due scelte inconciliabili: o l'una, o l'altra. Una donna che passa molte ore fuori casa viene spesso accusata di essere una madre assente, così come troppe aziende vedono ancora l'eventualità di una gravidanza come un peso, un ostacolo alla performance sul lavoro. Una visione quanto mai stereotipata, contro cui si è espressa anche la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen: "A troppe di noi è stato detto che dovevamo scegliere tra essere madre e fare carriera. Come madre di sette figli e come presidente della Commissione europea, mi permetto di dissentire".

"Le donne hanno bisogno del giusto sostegno"

La presidente Ursula Von der Leyen è intervenuta tramite un videomessaggio al Women20:  un summit che ha come obiettivo il raggiungimento della parità di genere, la riduzione del gap salariale e l'emancipazione femminile nel mondo. L’Unione europea, ha spiegato la presidente, ha come obiettivo la riduzione del divario occupazionale di genere del 50% entro il 2030. "Per raggiungere questo obiettivo, le donne hanno bisogno del giusto sostegno e delle giuste condizioni occupazionali. Abbiamo bisogno di pagamenti parentali e congedo parentale per madri e padri". I demografi concordano che precariato e disoccupazione sono le prime cause del calo delle nascite: il fenomeno delle culle vuote colpisce duramente anche l'Italia.

"Potrei essere l'unica donna al G20 di Roma"

Il Summit Women20, spiega, è necessario per portare "la voce delle donne al tavolo delle decisioni". Tre sono i pilastri della sua visione: educazione, occupazione femminile, investimenti in welfare. "Circa undici milioni di ragazze potrebbero essere costrette a lasciare la scuola. Questa sarebbe una massiccia battuta d’arresto sulla strada verso l'uguaglianza – ha aggiunto – Quindi la domanda è: possiamo evitarlo, e come?". La presidente ha poi parlato della necessità di una pari rappresentanza di donne e uomini nelle stanze dei bottoni, G20 incluso: "Probabilmente sarò l'unica donna al G20 di Roma: non c'è promemoria migliore di quanta strada ci sia ancora da fare per la parità di genere".

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