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Un clitoride gigante di fronte alla Tour Eiffel: la denuncia contro i tabù sul piacere femminile

L’azione è un’idea del collettivo Gang Du Clito, un gruppo che mira a combattere l’analfabetismo sessuale attraverso conferenze e libri divulgativi. Lo scopo è denunciare la disparità di trattamento che c’è sui libri di scuola e nell’ambito della ricerca medica tra gli organi sessuali maschili e femminili.
A cura di Beatrice Manca
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Un gruppo di attiviste parigine ha deciso di celebrare l'8 marzo con una insolita istallazione artistica: hanno trasportato di fronte alla Tour Eiffel, simbolo della città, un gigantesco clitoride "gonfiabile" alto cinque metri, di colore rosso. Una vera e propria azione dimostrativa per dare visibilità a un tema di cui si parla ancora troppo poco: il piacere femminile. Secondo alcune ricerche citate dai media francesi, molte adolescenti infatti non sono in grado né di localizzarlo né di spiegare nel dettaglio la funzione erogena del clitoride.

La denuncia contro l'analfabetismo sessuale

L'azione è un'idea del collettivo Gang Du Clito, un gruppo che mira a combattere l'analfabetismo sessuale attraverso conferenze e libri divulgativi. Su Instagram, dove contano oltre 124mila follower, hanno postato le immagini della loro azione scrivendo: "Abbiamo deciso di mettere un po' di colore di fronte alla Tour Eiffel, il simbolo fallico più conosciuto al mondo, per denunciare la disparità di trattamento medico e istituzionale tra gli organi maschili e femminili". Secondo le attiviste infatti le bambine crescono con molti più tabù rispetto ai bambini su come funzionino i propri organi sessuali. Il quotidiano Le Monde cita un rapporto dell'Haut Conseil à l’égalité, secondo cui una quindicenne su quattro non sa di avere un clitoride. L'83% delle intervistate poi non ne conosce la funzione erogena. Una forma di ignoranza che non sorprende affatto: fino al 2019, solo un manuale di scienze su 8 rappresentava correttamente il clitoride. Gli altri sette si limitano alla parte più esterna dell'anatomia femminile.

Anche all'interno della comunità scientifica, denunciano le attiviste, si studiano molto di più i problemi legati all'apparato maschile rispetto a quello femminile. Questa azione dimostrativa non è nuova e negli anni ha suscitato diverse critiche, anche da parte delle stesse donne: c'è chi considera transfobico ridurre le donne ai loro genitali e chi parla di oggettivazione del corpo. Le attiviste però non si sono mai fermate e continuano a portare il clitoride gonfiabile rosso in giro per la città, per sensibilizzare su una parte del corpo che non può – e non deve – essere tabù.

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