Un bacio tra guardie svizzere: l’inno all’amore della street artist Laika, contro l’omotransfobia
Giugno è il mese del Pride, non del Gay Pride come veniva chiamato un tempo: quello che si vuole ricordare con questa serie di eventi è che i diritti sono di tutti. Il Pride è la festa dell’inclusione, dell'uguaglianza e dell’accettazione, una manifestazione pubblica aperta a tutti, indipendentemente dall'orientamento sessuale. Quest’anno la questione della lotta alla discriminazione è particolarmente calda, non solo perché la cronaca ha testimoniato nuovamente quanto siano diffuse le violenze nei confronti di trans, gay e lesbiche. Si parla tanto anche del DDL Zan, una legge pensata proprio per contrastare la carica di odio che oggi ancora attraversa l’Italia da nord a sud. In questi giorni ad accentuare le polemiche ci ha pensato anche il Vaticano: la Santa Sede ha contestato la legge contro l’omotransfobia. Il riassunto di tutti questi elementi sta nell’opera della street artist Laika, comparsa a Roma in via della stazione di San Pietro, a pochi metri dalla Santa Sede. L'ha realizzata nell'anniversario dei moti di Stonewall del 1969, quelli che hanno dato avvio al movimento di liberazione omosessuale e in onore del quale ogni anno a giugno si organizza il Pride.
Street art contro l'omotransfobia
Due guardie svizzere, con addosso l’inconfondibile uniforme, si scambiano un bacio con un cuore arcobaleno sullo sfondo. La nuova opera di Laika riassume perfettamente l’attualità ed è un chiaro riferimento al tentativo da parte della Santa Sede di interferire con le decisioni dello Stato in merito al DDL Zan. Questa ingerenza ha sollevato molte polemiche, a pochi giorni dagli eventi principali del Pride di sabato 26 giugno. "Nessuno ha il diritto di spiegare ad un'altra persona come e chi deve essere o amare. Come nessuna Chiesa può cercare di influenzare le scelte di un Paese. Combattiamo l’omotransfobia": questo il messaggio della street art pubblicato su Instagram.
Laika è un’attacchina romana attiva dal 2019: così si definisce modestamente lei stessa. Non si sa chi si nasconde dietro la sua maschera bianca e la sua parrucca rossa, ma è certamente una donna che con ironia interpreta la realtà e l’attualità Con i suoi poster, adesivi, murales, graffiti e quadri affronta tematiche leggere e serie in una chiave tutta sua e non ha risparmiato nessuno nelle sue opere: Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Greta Thunberg, Daniele De Rossi, Giulio Regeni, Boris Johnson e Fidel Castro. Per poter esprimere davvero in modo libero le sue idee ha scelto l'anonimato totale: di lei non si conosce neppure l'età o il quartiere di provenienza. Si è ritagliata uno spazio in un mondo che è ancora molto connotato ‘al maschile' ed è oggi un'attivista molto nota nell'ambiente dell'arte urbana. La sua nuova opera vuole smuovere le coscienze e ribadire che il diritto all'amore è un diritto di tutti, da esercitare senza limitazioni, paure, vergogna o timori.