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Troppo piccola per sopravvivere: l’ultimo straziante abbraccio della mamma alla figlia

Kirsty Coles è una donna di 37 anni e la scorsa settimana ha messo al mondo la sua prima figlia, Annie Steven, morta troppo presto. La piccola è nata prematura con un grave difetto genetico e purtroppo era troppo piccola per poter essere sottoposta all’intervento chirurgico che l’avrebbe salvata.
A cura di Valeria Paglionico
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Kirsty Coles è una donna di 37 anni e la scorsa settimana ha messo al mondo la sua prima figlia, Annie Steven. Purtroppo, ha potuto tenerla tra le braccia per troppo poco tempo. La bimba è infatti nata prematura alla 34esima settimana di gravidanza e, fin dal primo momento, ha dovuto affrontare dei gravi problemi di salute. Era affetta dalla sindrome di Smith-Lemli-Opitz, una malattia che provoca dei difetti congeniti. Annie aveva due fori nel cuore e, per rimanere in vita, ha avuto bisogno di tre trasfusioni di sangue al giorno.

I medici hanno spiegato che solo un intervento di chirurgia avrebbe potuto salvarla ma, Annie era troppo piccola per essere operata, avrebbe dovuto mettere su altri due chili per poter finire sotto i ferri. Dopo essere rimasta vigile per qualche giorno, la bimba è morta a causa di un’infezione, proprio mentre veniva cullata tra le braccia della mamma. “Era stanca di combattere. Io e Kirsty eravamo accanto a lei proprio come quando è venuta al mondo”, ha spiegato il papà Tom Steven. La mamma, però, ha fatto tutto il possibile per far sentire la bimba amata: l’ha coccolata ogni volta che è uscita dall’incubatrice, le ha cantato delle ninnananne, l’ha tenuta stretta tra le braccia.

Abbiamo passato 5 minuti insieme prima che si addormentasse per sempre. E’ stato un momento speciale per noi”, ha raccontato la mamma. Oggi, i parenti della famiglia hanno dato vita a una campagna di raccolta fondi per sostenere i due genitori. La speranza è che possano trovare la forza di affrontare un momento tanto traumatico della loro vita.

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