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Olimpiadi Tokyo 2020

Tokyo 2020, Pelé ringrazia la numero 10 del calcio femminile: ispira le donne a lottare per i diritti

Il Brasile del calcio femminile ha battuto la Cina, con una doppietta del capitano, la numero 10 Marta Vieira De Silva. Il grande Pelé ha voluto ringraziarla per il bellissimo messaggio di cui si è fatta portatrice: un mondo migliore, con diritti uguali per tutti e con sempre più spazio per le donne.
A cura di Giusy Dente
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Marta Vieira Da Silva
Marta Vieira Da Silva
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Oggi la cerimonia di apertura delle Olimpiadi darà ufficialmente avvio alla manifestazione, anche se alcune gare si sono già svolte. È questo il caso delle partite di calcio femminile: il torneo è iniziato mercoledì 21 luglio. Sono 12 le Nazionali in gara e tra queste, purtroppo, manca l'Italia. Le azzurre di Milena Bertolini non si sono qualificate. Il calcio femminile comunque anche nel nostro Paese è uno sport in forte ascesa che vanta giocatrici di altissimo livello e in cui i club stanno investendo sempre di più: a livello culturale le cose stanno lentamente cambiando e si sta superando la distinzione tra sport per uomini e sport per donne. A fare da traino c'è sicuramente il nord Europa, che vanta le calciatrici più forti. Sono infatti Germania, Danimarca e Norvegia le squadre favorite ai Giochi. Ad aprire il torneo ci hanno però pensato Brasile e Cina: la Seleçao femminile ha vinto grazie anche a una doppietta di Marta Vieira Da Silva.

Marta nella storia del calcio e delle Olimpiadi

Marta Vieira Da Silva è entrata nella storia delle Olimpiadi: è la prima giocatrice a fare gol in cinque edizioni consecutive. La numero 10 è stata la protagonista assoluta del match contro la Cina, con una doppietta decisiva, portando così a 12 il numero di gol segnati ai Giochi. Ad oggi è la seconda miglior marcatrice della competizione: meglio di lei solo la connazionale Cristiane a quota 14. Per la capitana della selezione carioca adesso il totale di reti è salito a 111 in 160 partite giocate con la maglia del Brasile. Lei sulla schiena porta il numero 10, un numero importante: lo stesso del grande Pelé.

Marta Vieira Da Silva nel match contro la Cina, Olimpiadi Tokyo 2020
Marta Vieira Da Silva nel match contro la Cina, Olimpiadi Tokyo 2020

Pelé ringrazia Marta, simbolo di speranza

Direttamente dalla sua residenza in Brasile Pelé ha seguito le donne del calcio femminile al loro esordio alle Olimpiadi. È stato un momento emozionante, non solo perché la squadra ha portato a casa una bellissima vittoria. Il calciatore su Instagram si è lasciato andare a una riflessione su quanto il capitano sia una fonte d’ispirazione per tante altre donne e su quanto Marta sia un simbolo di speranza in un migliore. Proprio a lei si è rivolto direttamente nel suo post, ringraziandola perché con quello che fa ogni giorno dimostra lo spazio che le donne meritano in questo mondo, anche in quei settori tradizionalmente a dominio maschile, dove è ancora difficile dimostrare il proprio valore perché ostacolate solo per il proprio sesso. “Il tuo è molto di più di un primato personale. Questo momento ispira milioni di atlete, di tante diverse discipline e di ogni parte del mondo, che lottano affinché vengano riconosciuti i loro diritti. Complimenti, tu sei più di una calciatrice, perché con i tuoi piedi aiuti a costruire un mondo migliore" ha scritto. La 35enne si è sentita molto toccata da queste parole e ha ringraziato Pelé per l’affetto e la stima.

Marta Vieira Da Silva nel match contro la Cina, Olimpiadi Tokyo 2020
Marta Vieira Da Silva nel match contro la Cina, Olimpiadi Tokyo 2020

Il calcio femminile, allo stesso modo di quello maschile, è fatto di dedizione, sudore, impegno costante, sacrificio, talento. La visibilità che le Olimpiadi possono garantire a questo sport può fare tanto: è importante dare la reale percezione che fare carriera per una donna in questi ambiti ancora un po’ chiusi sia possibile, benché sia ancora forte l’idea che invece si debba restare fuori da certe “cose da uomini”. Senz’altro gli investimenti dei club sono l’altro lato della medaglia per la svolta, ma essenziale è creare un ambiente sano e non tossico, dove le donne si sentano a proprio agio, adeguatamente sostenute e valorizzate, non sminuite per il solo fatto d’essere donne. Solo così il calcio sarà davvero uno sport per tutti.

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