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#TheDress: la percezione dei colori divide la popolazione in 3 categorie

#TheDress è il vestito che ha fatto impazzire il web negli ultimi giorni. Ancora oggi sono molti gli esperti che tentano di dare una spiegazione a queste differenze nella percezione dei colori. La professoressa Diana Darval divide la popolazione in tre categorie. Scopriamo quali sono.
A cura di Valeria Paglionico
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“Di che colore è il vestito?” è la domanda che negli ultimi giorni ha fatto il giro del web, coinvolgendo esperti e star. Tutti ci saremo ritrovati in una discussione su questo abito con gli amici e ci saremo stupiti di fronte a quelli che lo vedevano di un colore diverso rispetto a noi. #TheDress ha sconvolto talmente tanto gli utenti dei social, che c’è stato addirittura qualcuno che ha deciso di tatuarselo. La professoressa Diana Darval, esperta in neuroscienze, ha tentato di spiegare il motivo della differenza nella percezione dei colori. Secondo lei, la popolazione può essere divisa in gruppi a seconda della distribuzione e del numero dei coni, cioè dei recettori sensibili al colore, all’interno del nostro occhio. Proprio questi coni ci permettono di vedere infatti le diverse sfumature di colori.

Come punto di riferimento è stata presa un’immagine di un arcobaleno e, a seconda di quante sfumature vengono individuate, si avrà una diversa percezione dei colori. 25 persone su 100 vedono meno di 20 sfumature e dunque percepiscono i colori in dicromia, come i cani. Solitamente si vestono sempre di nero, beige e blu poiché hanno solo 2 coni. La metà della popolazione vede invece in tricomia poiché ha tre tipi di coni, cioè blu, verde e rosso. Sono quelli che vedono tra le 20 e le 32 sfumature all’interno dell’arcobaleno. Infine, chi percepisce tra le 33 e le 39 sfumature vede in tetracromia, cioè attraverso quattro tipi di coni, blu, verde, rosso e giallo. Queste persone sono irritate dal giallo e riescono a distinguere il colore reale del famoso abito, cioè nero e blu.

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