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Tarassaco: proprietà benefiche, utilizzi e controindicazioni

Il tarassaco, o dente di leone, è una pianta molto utilizzata in fitoterapia, soprattutto grazie alle sue proprietà depurative nei confronti del fegato. Svolge inoltre un’azione digestiva e aiuta a combattere la ritenzione idrica. Ma scopriamo di più su questa pianta benefica e come utilizzarla.
A cura di Redazione Donna
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Il tarassaco (Taraxacum officinale), conosciuto anche come dente di leone, soffione o piscialletto, è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee. È nota fin dall'antichità per le sue proprietà depurative e antinfiammatoria e come ottimo rimedio per le patologie del fegato, ha inoltre proprietà digestive, lassative, diuretiche e non solo. I principi attivi sono concentrati particolarmente nelle radici e nelle foglie, ma anche i fiori gialli di questa preziosa pianta possono essere utilizzati, oltre che per realizzare tisane o infusi, come ingrediente alimentare in cucina. Il tarassaco cresce nei prati, ha fiori di un giallo intenso che si chiudono al tramonto e si riaprono all'alba. Finita l'infiorescenza il fiore si trasforma poi in globi piumosi, detti soffioni. Ma scopriamo tutte le proprietà benefiche del tarassaco, come utilizzarlo e se ci sono delle controindicazioni.

Proprietà benefiche del tarassaco

Il tarassaco è una pianta molto utilizzata in fitoretapia grazie soprattutto alle proprietà depurative che favoriscono la funzionalità di fegato, reni e pelle, liberando così l'organismo dalle tossine in eccesso: è considerata infatti una pianta epatoprotettiva. Il tarassaco ha, tra i propri principi attivi: steroli, vitamina A, C, D e vitamine del complesso B, inulina, principi amari (tarassachina) e sali minerali, tutte sostanze che donano alla pianta le sue proprietà digestive e amaro-toniche: stimolando la digestione e la muscolatura di tutto l'apparato digerente, il tarassaco svolge un'azione lassativa secondaria. Le sostanze contenute in questa preziosa pianta svolgono anche un'azione antinfiammatoria, purificante e disintossicante, aiutando a tenere sotto controllo anche i trigliceridi, il colesterolo cattivo (LDL) e gli acidi urici. Il tarassaco ha inoltre proprietà diuretiche, da qui il nome di "piscialletto", ciò grazie ai flavonoidi che favoriscono quindi l'eliminazione dei liquidi in eccesso: è utile quindi in caso di cellulite, ritenzione idrica e ipetensione, grazie anche al potassio che abbassa la pressione arteriosa. Il tarassaco contiene anche assido nitrico, una sostanza che agisce nei processi di regolazione e difesa del sistema immunitario, oltre alla vitamina K che aiuta a fissare il calcio nelle ossa, apportando benefici anche alle articolazioni.

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Come utilizzare il tarassaco: dall'infuso alle compresse

Potete assumere il tarassaco sotto forma di tisana o infuso, decotto, tintura madre o compresse. L'infuso di tarassaco si prepara principalmente con le foglie fresche sminuzzate: mettetene 15 gr in 1 litro di acqua, lasciate in infusione per 15 minuti, filtrate e bevete durante la giornata: svolgerà un'azione diuretica. Il decotto si prepara utilizzando le radici di tarassaco: fate bollire in 1 litro di acqua 75 gr di radici essiccate e sminuzzate per 45 minuti, filtrate, lasciate raffeddare e bevete nell'arco della giornata: aiuta a depurare il fegato, è utile in caso di stitichezza e colite cronica. Il decotto si utilizza anche per uso esterno in caso di acne o eczemi, grazie all'azione antinfiammatoria. Si può utilizzare inoltre anche per bagni e pediluvi, per migliorare la circolazione. Con il tarassaco si può realizzare anche una bevanda alternativa al caffè: per prepararla si utilizzano le radici di tarassaco e di cicoria, un mix utile a contrastare la sonnolenza ma senza caffeina.

In merito all'uso della tintura madre di tarassaco, di solito la posologia può variare dalle 30 alle 50 gocce da assumere due volte al giorno per 1-2 mesi, e da ripetere a cicli con una lunga pausa: consultare sempre l'erborista o il medico specializzato in fitoterapia prima dell'assunzione. Nelle compresse, o estratto secco, di tarassaco, i principi attivi sono più concentrati: di solito se ne assumono 1-2 al giorno lontano dai pasti: è sempre bene seguire le istruzioni riportate sull'etichetta e, anche in questo caso, consultare il medico prima dell'assunzione.

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Controindicazioni

Il tarassaco è controindicato in caso di ulcera peptica e gastrite, in quanto può causare iperacidità gastrita, in caso di calcoli biliari o alla cistifellea e se c'è una ipersensibilità accertata verso i componenti della pianta. Il suo uso è inoltre controindicato nei ragazzi con meno di 12 anni di età e nelle donne in gravidanza o allattamento. Il tarassaco potrebbe inoltre interagire con alcuni farmaci diuretici e con i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei): in questi casi, e in generale se si assumono farmaci, meglio rivolgersi al medico che valuterà se e come assumere il tarassaco.

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