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Tanti l’hanno imitata, pochi l’hanno eguagliata: 20 anni fa moriva la principessa Diana

La principessa Diana è stata la rappresentante della famiglia inglese più amata della storia grazie alla sua dolcezza, alla sua umanità, al suo animo nobile ma purtroppo ha perso la vita troppo presto. E’ morta il 31 agosto del 1997 quando è rimasta vittima di un incidente mortale sotto il ponte de l’Alma a Parigi e, anche se sono passati 20 anni da quel tragico evento, continua a essere considerata un’indiscussa icona di bellezza e di stile.
A cura di Valeria Paglionico
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La principessa Diana è stata la rappresentante della famiglia inglese più amata della storia grazie alla sua dolcezza, alla sua umanità, al suo animo nobile ma purtroppo ha perso la vita troppo presto. Aveva 36 anni, precisamente era il 31 agosto del 1997 quando è rimasta vittima di un incidente mortale sotto il ponte de l'Alma a Parigi e, anche se in molti hanno parlato di un complotto, le indagini hanno dimostrato che si è trattato solo di uno spiacevole caso. Sono passati 20 anni da quel tragico evento ma Lady D. continua a vivere nel cuore di tutti coloro che l'hanno amata e che non hanno dimenticato il suo sorriso. Ancora oggi viene considerata un'indiscussa icona di bellezza e di stile, nonché una donna leggendaria per il suo coraggio e per la sua voglia di ribellarsi alle convenzioni e difficilmente quelle che hanno tentato di emularla ci sono riuscite. L'unica che potrebbe essere considerata la sua erede? Kate Middleton: ha la sua stessa grazia e il suo stesso fascino innato.

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La morte della principessa Diana

Diana Spencer è morta la notte del 31 agosto 1997 in un incidente stradale all'interno della galleria che passa sotto il Ponte de l'Alma a Parigi. Si trovava in compagnia del compagno Dodi Al-Fayed, che ha perso la vita insieme a lei. I due avevano appena lasciato la Sardegna a bordo di un jet privato, avevano navigato lungo le coste dell'Italia e della Francia sullo yacht Jonikal del padre di Dodi, sarebbero dovuti rientrare subito a Londra al termine del viaggio ma all'ultimo momento avevano deciso di trascorrere una notte nella capitale francese, precisamente all'Hôtel Ritz, di proprietà della famiglia Fayed. Dopo essere stati avvistati dai paparazzi, però, avevano preferito cambiare programma e trasferirsi in un appartamento in Rue Arsène Houssaye, confondendo i fotografi con un'auto esca fatta uscire dall'ingresso principale dell'albergo. La macchina in cui si trovavano realmente, una Mercedes S280 di serie, era uscita dall'ingresso secondario verso le 00.20, era guidata dal capo della sicurezza dell'hotel, Henri Paul, accompagnato da Trevor Rees-Jones, membro della squadra di sicurezza privata della famiglia Fayed.

All'ingresso nel tunnel di Place de l'Alma, precisamente alle ore 00:23, l'autista Henri Paul ha perso il controllo della vettura, sbattendo contro il tredicesimo pilastro di sostegno. Quando dopo pochi minuti dall'impatto sono arrivati i soccorritori, hanno constatato subito che Dodi Al-Fayed, seduto nel sedile posteriore sinistro, era morto al momento dell'impatto, così come il guidatore. I fotografi che sono arrivati per primi sul luogo dell'incidente hanno raccontato che Diana era ancora viva ma gravemente ferita nei primi momenti, tanto che riusciva a mormorare "Oh my God". All'arrivo dell'ambulanza, però, i medici l'hanno trovata distesa sul pavimento con la schiena verso terra e il sangue che le usciva da sangue e orecchie. L'unico sopravvissuto era la guardia del corpo Rees-Jones, che ha subito gravissime lesioni al viso. Paul e Fayed sono stati portati direttamente all'obitorio Institut Médico-Légal dopo essere stati dichiarati morti all'1.32 a causa della rottura dell'aorta e una frattura della colonna vertebrale. Diana, invece, è stata rimossa dall'auto all'1:00, era in arresto cardiaco ma, dopo essere stata sottoposta a una rianimazione, il suo cuore aveva ripreso a battere. Nonostante fosse stata trasportata all'ospedale Pitié-Salpêtrière, non c'è stato nulla da fare, il cuore si era spostato nella parte destra del torace, danneggiando la vena polmonare e il pericardio. Alle ore 4:00 è stata dichiarata ufficialmente morta.

Le indagini successive all'incidente

Negli anni successivi alla morte della principessa Diana, sono state portate avanti diverse inchieste giudiziarie per capire se si era trattato davvero di un incidente o se dietro c'era un complotto ben organizzato. Tutte le indagini hanno portato alla stessa conclusione: Henri Paul aveva assunto alcolici e psicofarmaci e, fuggendo dai paparazzi con estrema fretta, ha perso il controllo, provocando quello schianto mortale. Il fatto che i due passeggeri non indossassero le cinture di sicurezza non ha fatto altro che rendere la situazione irrecuperabile, non a caso la guardia del corpo che si è salvata era l'unico a indossarla. Negli anni successivi all'incidente, alcuni hanno pensato anche a un possibile coinvolgimento della famiglia reale, visto che in una lettera scritta da Diana e ritrovata dopo la sua morte era lei stessa a parlare del timore di essere uccisa durante un incidente stradale orchestrato dall'ex marito Carlo. Il 30 maggio 2017 sono state chiuse tutte le inchieste: è stato annunciato che la macchina su cui stavano viaggiano Diana Spencer e Dodi Al-Fayed era da rottamare due anni prima di quella tragica notte ma, nonostante ciò, è stata riparata e resa riutilizzabile.

Lady D., la principessa più imitata di tutti i tempi

Lady Diana non è stata solo una delle principesse più amate al mondo per la sua umanità e per la sua dolcezza ma anche un'indiscussa icona di stile, diventata ormai immortale. Anche se faceva parte della famiglia reale inglese, che le imponeva una precisa etichetta in fatto di abbigliamento, non perdeva occasione per mostrare il suo animo "ribelle". Non amava particolarmente i cappellini, sfoggiati ancora oggi con orgoglio dalla regina Elisabetta II, preferiva gli abiti sexy, i tubini e le gonne sopra al ginocchio, diventando la prima rappresentante della Royal Family a rivelare le gambe. Puntava tutto su dei capi d'abbigliamento griffati, soprattutto quelli degli stilisti italiani e non solo inglesi come richiede il protocollo. Diana ha sempre dimostrato di avere a cuore i figli e i familiari, non a caso la tiara che ha indossato per il matrimonio con il principe Carlo apparteneva alla sorella e, quando è nato William, ha cominciato a portare un ciondolo con il suo nome inciso. Sono state moltissime quelle che hanno tentato di imitarla nel corso degli anni ma in poche ci sono riuscite, rendendola anno dopo anno un personaggio iconico quasi irraggiungibile.

Diana aveva una grazia innata, un'eleganza che andava oltre ogni limite e un fascino capace di lasciare tutti senza fiato con un solo gesto. E' chiaro dunque che non basta imitare i suoi look per uguagliarla, ha sempre avuto una luce tutta sua, capace di farla brillare anche quando veniva definita la "principessa triste". L'unica che è riuscita a raggiungerla è stata Kate Middleton, considerata un'icona di stile in tutto il mondo, probabilmente perché ha preso ispirazione proprio da lei. Indossa spesso i gioielli lasciati dalla mamma di William come la tiara dei nodi d'amore e sono moltissimi quelli che la paragonano a lei per la sua eleganza. Insomma, la Middleton sembra essere l'erede naturale della tanto amata principessa Diana: riuscirà a diventare un vero e proprio mito come ha fatto lei?

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