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Sindrome premestruale si combatte con la vitamina B: meno sintomi e dolori

La sindrome premestruale ci butta a terra? La vitamina B ci aiuta ad alleviare i dolori.
A cura di Ramona Granato
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sindrome premestruale

Molte delle cattive leggende che circolano su noi donne sono dovute anche allo spauracchio della sindrome premestruale. Ci sono quelle di noi che non si accorgono nemmeno che sono arrivati "quei giorni", mentre altre – meno fortunate – sono colte da dolori muscolari, mal di testa e tutti gli altri sintomi del caso. Sebbene gli olii essenziali in capsule alleviano la sindrome premestruale, non fanno lo stesso effetto a tutte così gli esperti sono stati costretti ad andare alla fonte del problema, individuando nella vitamina B un valido alleato per combattere questi disturbi.

La sindrome premestruale colpisce ogni mese tra l'80% e il 95% delle donne in età fertile, quindi non sono da sottovalutare anche le implicazioni sociali che ciò comporta. Ora, però, questa confortante scoperta pubblicata sul Journal of Clinical Nutrition ci arriva grazie ad uno studio condotto dai ricercatori della University of Massachusetts analizzando oltre 3mila donne proprio in questo momento delicato. Più precisamente, secondo la ricerca, le donne che assumono tiamina (B1) e riboflavina (B2) hanno minori probabilità di sviluppare la sindrome premestruale. E un rischio ridotto del 35%, in questo caso, non è poco. Finora abbiamo creduto che oltre ad allungare la vita con la pillola anticoncezionale si potessero alleviare anche i dolori premestruali, agendo sugli ormoni che in quei giorni causano tanti problemi.

Cefalee, dolori muscolari, sbalzi di umore, irritabilità sono solo alcune delle manifestazioni della sindrome premestruale che fanno guardare ad ogni possibile soluzione come ad un miracolo. L'unica condizione imposta dai risultati promettenti dello studio è che le vitamine del gruppo B devono essere assunte tramite gli alimenti, perchè gli integratori non garantiscono gli stessi benefici. Non pensiamo che la nostra dieta debba essere modificata completamente: la tiamina, infatti, si trova in cibi come cereali integrali, legumi, noci, mentre la riboflavina in latte, uova, carne e verdure verdi. "È facile consumarne in modo sufficiente – dicono gli autori dello studio – perché si tratta di due o tre tazze di lievito di birra". Secondo i ricercatori è possibile che queste due vitamine del gruppo B abbiano un'influenza sui neurotrasmettitori del cervello come serotonina e dopamina, collegati alla sindrome premestruale, e quindi ne alleggeriscano gli effetti negativi. Se possiamo dare un aiuto alla sessualità femminile con un'alimentazione più ampia e varia, ben venga. Così riusciremo ad avere il sorriso anche in "quei giorni".

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