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Saldi invernali 2019: la guida con le regole da seguire e gli errori da evitare

Il 5 gennaio partono i saldi invernali 2019 e, piuttosto che farsi prendere dall’entusiasmo, sarebbe bene stare bene attenti per evitare possibili truffe. Ecco la guida con i consigli e gli errori da evitare in periodi di svendita di fine stagione.
A cura di Valeria Paglionico
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Il 5 gennaio partono i saldi invernali 2019 in ogni parte d'Italia e, prima ancora che finiscano ufficialmente le feste natalizie, sarà possibile trovare prodotti in offerta in tutti i negozi. Quest'anno dureranno più a lungo, in alcune regioni si potranno acquistare abiti e accessori a prezzi stracciati fino alla primavera e la cosa viene particolarmente apprezzata soprattutto dalle fashion addicted. In periodi di svendite come questo, però, bisogna fare particolare attenzione alle truffe, così da non ritrovarsi a sperperare il proprio denaro in modo inutile: ecco dunque una guida con i consigli da seguire e gli errori da evitare durante i saldi.

Quando iniziano e quando finiscono i saldi invernali 2019?

Il countdown è finalmente finito, il 5 gennaio partono i saldi invernali 2019 in tutte le città d'Italia. Basilicata e Valle d'Aosta si sono anticipate di qualche giorno, cominciando a mettere prodotti in offerta rispettivamente il 2 e il 3 gennaio, ma la cosa particolare è che quest'anno le svendite dureranno più a lungo, visto che termineranno quasi ovunque dopo l'inizio della primavera. Se da un lato la data di partenza delle "liquidazioni" è stata più o meno unificata in ogni regione del nostro paese, a variare è il momento in cui finiranno, in Campania, ad esempio, si darà l'addio alle svendite a inizio aprile. A questo punto, dunque, non resta che armarsi di pazienza e determinazione e lanciarsi nello shopping folle. Ecco tutte le date per le diverse ragioni d'Italia:

Abruzzo: dal 5 gennaio al 5 marzo
Basilicata: dal 2 gennaio al primo marzo
Calabria: dal 5 gennaio al 28 febbraio
Campania: dal 5 gennaio al 2 aprile
Emilia Romagna: dal 5 gennaio al 5 marzo
Friuli Venezia Giulia: dal 5 gennaio al 31 marzo
Lazio: dal 5 gennaio al 28 febbraio
Liguria: dal 5 gennaio al 18 febbraio
Lombardia: dal 5 gennaio al 5 marzo
Marche: dal 5 gennaio al primo marzo
Molise: dal 5 gennaio al 5 marzo
Piemonte: dal 5 gennaio al 28 febbraio
Puglia: dal 5 gennaio al 28 febbraio
Sardegna: dal 5 gennaio al 5 marzo
Sicilia: dal 6 gennaio al 15 marzo
Toscana: dal 5 gennaio al 5 marzo
Umbria: dal 5 gennaio al 5 marzo
Valle d'Aosta: dal 3 gennaio al 31 marzo
Veneto: dal 5 gennaio al 31 marzo
Trentino Alto Adige: dal 5 gennaio al 16 febbraio

Come riconoscere i saldi a norma

A regolare il periodo dei saldi è una legge ben precisa, ovvero il decreto legislativo nr 114/98, nel quale si fa riferimento ai prodotti che devono essere venduti, ai requisiti di accesso all'attività commerciale e anche agli orari di apertura e chiusura dei negozi. E' importante sapere che per essere a norma le vendite scontate devono comprendere solo i prodotti della passata stagione poiché, se risultassero invenduti, andrebbero incontro a deprezzamento. Gli articoli che provengono dai fondi di magazzino, inoltre, devono essere venduti deprezzati di molto rispetto al prezzo iniziale. Le informazioni sui prodotti e sul periodo delle offerte devono essere fornite in modo corretto e trasparente, così da non "ingannare" il consumatore. E' necessario, dunque, che su tutti gli abiti e gli accessori venduti sia ben visibile il prezzo iniziale, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale, in maniera tale da dimostrare che la cifra non è stata gonfiata.

La merce in saldo può essere cambiata?

Secondo la legge che regola le vendite in periodi di saldi, la merce acquistata a prezzi scontati può essere cambiata, a patto che si presenti lo scontrino o la ricevuta fiscale dell'acquisto. Il capo deve essere restituito nelle stesse condizioni in cui è stato acquistato, visto che il negoziante non può sostenere gli eventuali costi di riparazione. Anche nel caso in cui il prodotto è difettato lo si può restituire e in quel caso il commerciante può decidere se ripararlo, sostituirlo oppure ridurre ulteriormente il prezzo. La restituzione dell'articolo non deve avvenire più entro 8 giorni dalla data dell'acquisto come succedeva in passato, secondo il decreto 114/98 il cliente ha diritto di riportarlo indietro entro due mesi dalla data in cui è stato rilevato il difetto. La cosa che in pochi sanno è che il negoziante non ha l'obbligo di far provare i capi ai consumatori, anche se è consigliabile non fidarsi di quelli che non rendono possibile la prova, così come bisogna diffidare di chi fa pagare solo in contati, visto che un negozio a norma deve accettare pagamento anche tramite carda di credito o bancomat, a prescindere dal periodo dell'anno in cui ci si trova.

Gli errori da non commettere per evitare le truffe

In periodo di saldi le truffe sono all'ordine del giorno ed è necessario fare particolare attenzione per evitarle. Prima di darsi allo shopping sfrenato, sarebbe bene schiarirsi le idee su quello che realmente si desidera, magari anche confrontando i prezzi da negozio a negozio, in maniera tale da non andare a spendere denaro inutile. Bisogna inoltre diffidare dagli sconti troppo alti, ovvero quelli superiori al 50%, soprattutto nei primi giorni delle svendite, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di resti di magazzino, i cui prezzi iniziali sono stati gonfiati. Le offerte in genere iniziano con il 20-30% di sconto e raggiungono picchi di 70-80% delle settimane finali. Nel caso in cui il consumatore crede di essere stato vittima di una truffa da parte di un negoziante può rivolgersi a un'associazione per la tutela del cliente, ai vigili urbani, all’ufficio comunale del commercio del comune in cui si è effettuato l’acquisto o alla polizia municipale.

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