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Saldi invernali 2025

Saldi in pandemia, perché le date sono cambiate. Confesercenti: “Paradossale iniziare in zona rossa”

Il calendario dei saldi invernali 2021 ha subito diverse modifiche per evitare di far partire le svendite di fine stagione nei giorni in cui l’Italia è in zona rossa e quindi i negozi sono chiusi: ad esempio l’Abruzzo ha anticipato di un giorno, mentre Lombardia e Piemonte hanno posticipato di due. Una decisione che, spiega il presidente di Confesercenti Moda Fabio Tinti, spetta alle singole regioni.
A cura di Beatrice Manca
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C'è chi anticipa e chi rinvia: la pandemia in corso stravolge anche il calendario dei saldi invernali del 2021, al via proprio in questi giorni. Le prime regioni a partire il 2 gennaio sono state tre: Valle D'Aosta, Molise, Basilicata. Un cambio di piani dell'ultimo minuto, perché inizialmente le regioni avrebbero dovuto essere cinque: Campania e Sicilia però hanno deciso di rimandare. Secondo il calendario aggiornato con le nuove date annunciate da Confcommercio, la Campania inizierà i saldi l'11 gennaio con possibilità di effettuare promozioni anche nel periodo antecedente. La Sicilia invece inizierà il 7 gennaio quando, salvo una nuova stretta, tutt'Italia dovrebbe essere in zona gialla. E non sono le uniche: anche Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Puglia hanno modificato le date precedentemente annunciate. L'obiettivo di questi cambi è chiaro: evitare che i primi giorni delle vendite di fine stagione coincidano con i giorni in cui il Paese è in zona rossa e quindi gli unici negozi ad essere aperti sono quelli che vendono articoli per neonati e bambini o biancheria intima. Per questo la Federazione Italiana Settore Moda (Fismo), costola di Confesercenti, aveva chiesto di posticipare l'inizio dei saldi alla fine del mese. "Abbiamo avanzato questa richiesta prima dell'arrivo della seconda ondata – spiega il presidente Fabio Tinti a Fanpage.it – quindi non avevamo idea di cosa sarebbe successo a gennaio. Lavorare sul lungo periodo significa avere il rischio di queste variabili, ma alcune regioni si sono trovate nella situazione paradossale di iniziare i saldi con i negozi chiusi".

Chi decide quando iniziano i saldi

La durata dei saldi, le date e le modalità di svolgimento vengono disciplinati dalle leggi regionali d’attuazione. Quindi sono le regioni a prendere queste decisioni una volta sentiti i rappresentati delle imprese e dei consumatori, gli organi di categoria e gli enti locali. "Avevamo chiesto che la data di inizio dei saldi fosse fissata per fine gennaio", spiega il presidente della Fismo Fabio Tinti. "Questo per garantire la maggiore possibilità di vendita degli articoli invenduti a fine stagione. Ogni singola regione poi ha agito in ordine sparso secondo le proprie esigenze: è un momento in cui la paura per la situazione pandemica e per le possibili chiusure spinge i commercianti a vivere alla giornata". La legge regionale che determina l'avvio dei saldi, spiega ancora Tinti, si può cambiare tramite un'ordinanza o una delibera se c'è "la volontà politica" di anticipare o posticipare. I commercianti della Valle d'Aosta, per esempio, avevano chiesto di far slittare la data ma non c'erano i tempi tecnici per cambiare la legge regionale. Mentre oggi, 4 gennaio, iniziano i saldi in Calabria e Abruzzo, che inizialmente aveva previsto la data del 5 gennaio. "Oggi siamo in zona arancione – sottolinea Tinti – quindi i saldi partono senza problemi, ma già domani, dopo un solo giorno, devono abbassare la saracinesca perché si torna in zona rossa. Certo, si possono fare i saldi anche attraverso l'e-commerce, ma non è la stessa cosa che entrare in negozio e provare gli abiti".

La differenza tra saldi e vendite promozionali

I saldi nascono per liberare i magazzini e gli scaffali dalla merce che, una volta finita la stagione, non sono stati venduti, abbassandone il prezzo: una strategia ancor più necessaria in questo anno segnato dalla pandemia, con le vendite calate un po' ovunque. C'è anche una possibilità aggiuntiva, spiega Tinti: "Nei trenta giorni antecedenti ai saldi abbiamo chiesto la possibilità di fare vendite promozionali, il che significa che si può scontare un articolo o una gamma particolare come anticipazione sulla svendita di fine stagione vera e propria". Mentre i saldi riguardano l'intero assortimento della stagione che sta finendo (in questo caso quella invernale) una vendita di prodotti è limitata a un capo o a una categoria merceologica, come i cappotti o la pelletteria. Non tutte le regioni però hanno lasciato ai commercianti questa possibilità. Le vendite promozionali sono permesse ad esempio in Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania ma vietate in Sardegna, Calabria, Liguria e Puglia, tra le altre (qui l'elenco completo stilato da Confcommercio).

Il nuovo calendario dei saldi

Ancora non è chiaro cosa succederà nel mese di gennaio in termini di zone rosse e chiusure: il governo è al lavoro sul nuovo calendario che farà da ponte dal 7 gennaio in poi. Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Puglia hanno scelto di posticipare i saldi di due giorni, spostando le data di inizio dal 5 al 7 gennaio con lo scopo di partire nel primo giorno di zona gialla. Secondo Fabio Tinti quindi è improbabile che le date cambino di nuovo, al netto dei nuovi dpcm. Seguendo l'attuale calendario quindi le ultime regioni a partire saranno la Liguria (il 29 gennaio) e l'Emilia Romagna, la Toscana e il Veneto (30 gennaio). "Al netto della situazione pandemica – conclude il presidente di Confesercenti Moda – noi siamo convinti che bisogna riaffermare il calendario originale dei saldi: sconti per vendere gli articoli solo alla fine della stagione. Deprezzare la merce invernale all'inizio di gennaio o la merce estiva ai primi di luglio non è fare i saldi di fine stagione: allora bisogna ripensare e liberalizzare le vendite promozionali per i negozi fisici".

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