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Rende più maturi e rafforza i legami sociali: 7 motivi per non temere la tristezza

A tutti può capitare un periodo di dolore e sofferenza ma l’importante è non farsi prendere dal panico. Ecco quali sono i motivi per cui non bisogna temere la tristezza.
A cura di Valeria Paglionico
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Nella vita, è inevitabile andare incontro a problemi e a inconvenienti che minano la propria felicità. Per quanto si provi a mantenere a tutti i costi la positività, a volte è impossibile continuare a sorridere e si cade in uno stato di profonda tristezza. Anche se in quei momenti si vede tutto nero e non si ha la forza di reagire, bisogna capire che si può sempre imparare qualcosa, anche nei periodi peggiori. Ecco quali sono i motivi per cui non bisogna avere paura della tristezza.

1. Rende empatici – Vivere un momento di tristezza sviluppa la propria sensibilità, inducendo a dare maggiore ascolto agli altri. Le persone tristi vengono riconosciute e, una volta superato il “periodo no”, si ha anche la capacità di dargli dei consigli.

2. Fa capire cos’è la felicità – Solo chi ha vissuto un momento di depressione e tristezza sa cosa significa raggiungere la felicità. Sembrerà assurdo ma quelli che sono positivi e che appaiono sempre sorridenti sono quelli che hanno sofferto di più nella vita.

3. Favorisce lo sviluppo della creatività – Quando si tocca il fondo, si può solo risalire ed è proprio in quel momento che il cervello viene stimolato a dare il meglio di sé. Idee nuove e progetti di cambiamento sono solo alcune delle cose che la propria mente sforna quando vuole tornare alla vita “normale”.

4. Rende introspettivi – La tristezza porta anche a guardarsi dentro, così da capire dove si è sbagliato. Coloro che hanno attraversato un periodo terribile sanno bene che è proprio in quel momento che sono diventati introspettivi e riflessivi.

5. Fa sentire più maturi – Separazioni, lutti, difficoltà, sono solo alcune delle cose che provocano tristezza e che costringono una persona a vivere nella sofferenza. Una volta usciti dal momento di dolore, però, ci si sente più maturi e si riesce ad affrontare la quotidianità con meno superficialità.

6. Sviluppa la propria consapevolezza – Quando ci si sente tristi, come se non ci fosse una via d’uscita, si impara anche a guardare dentro se stessi alla ricerca dei propri errori. E’ chiaro dunque per quale motivo periodi “negativi” sviluppano la propria consapevolezza.

7. Rafforza i legami sociali – Le persone tristi spingono gli altri a dimostrare il proprio affetto. Non è un caso che si dica che “il vero amico si riconosce nel momento del bisogno”, è proprio nei periodi peggiori che le persone care fanno il possibile per donare un sorriso.

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