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Relazioni amorose sul posto di lavoro: la sessuologa spiega pro e contro

La relazione con il collega o il proprio capo è un cliché. Ma, a dispetto di quello che molte aziende credono, può avere anche degli effetti benefici sul rendimento lavorativo. La dottoressa Marinella Cozzolino, sessuologa, ci spiega quali sono i pro e i contro di intrecciare un affair sul posto di lavoro.
Intervista a Dott.ssa Marinella Cozzolino
Sessuologa e Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica
A cura di Francesca Parlato
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Finito lo smartworking sono tornate in auge le relazioni sul posto di lavoro. Intrecciare una storia con il proprio vicino di scrivania è un classico. E a differenza di quello che pensano le aziende (che spesso le vietano per paura che i dipendenti possano avere un calo della produttività) in alcuni casi hanno anche un risvolto positivo. "Il 66% degli intervistati dal sondaggio di Ashley Madison, la piattaforma online dedicata a chi è in cerca di relazioni extraconiugali, ritiene questo tipo di relazioni sul posto di lavoro positive o addirittura molto positive. – ha spiegato a Fanpage.it la sessuologa Marinella Cozzolino, Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica – Avere una storia con un collega o una collega è infatti sicuramente un motivo di svago, di entusiasmo". Anche se il lavoro che abbiamo scelto ci piace si tratta pur sempre di un dovere. "Può diventare pesante e monotono, ci possono essere conflitti con il capo o con i colleghi. Avere un amante ci consente di odiare un po' meno il lunedì". 

I pro di una relazione sul posto di lavoro

Secondo il sondaggio il 32% degli intervistati vive l’avventura sul luogo di lavoro come una boccata di aria fresca, qualcosa di nuovo ed eccitante, mentre il 21% la considera un antidoto per sfuggire alla noia e all'insoddisfazione. Avere una relazione con un collega può servire a cambiare prospettiva e a scuotere le solite dinamiche. "Una relazione nuova (non pensiamo soltanto al tradimento) è qualcosa che crea sempre un certo entusiasmo. In questo caso si trasforma nella voglia di andare in ufficio, che di solito è un posto decisamente poco erotico e per niente entusiasmante – spiega l'esperta – Ci si diverte immaginando le scuse da inventare per passare insieme la pausa caffè o il pranzo, ad esempio, e in generale c'è tutta l'eccitazione del nuovo e del corteggiamento. E tutta quest'attivazione è sicuramente un pro". Ed è molto interessante anche il dato relativo al rendimento: la maggioranza degli intervistati, il 55% ha dichiarato che iniziare una storia sul posto di lavoro non ha influito sul rendimento, e il 20% addirittura ha riscontrato un aumento di produttività.

Quali sono i rischi di una relazione sul posto di lavoro

I contro possono arrivare quando la storia finisce. Come ogni rottura ci può essere infelicità, tristezza ma a volte anche rancore e risentimento. Ora immaginiamo di avere la persona con cui abbiamo appena chiuso tutta la settimana davanti agli occhi, magari seduta alla scrivania accanto a noi. "Quando l‘entusiasmo finisce, bisogna imparare a gestire la rabbia e trovare un nuovo equilibro in ufficio. E bisogna mettere in conto che l'altro potrebbe rivivere tutto quello che ha vissuto con noi con un'altra persona e questo potrebbe ovviamente essere doloroso". Un altro contro riguarda invece le intenzioni, se uno dei due dà maggior importanza alla storia rispetto all'altro che l'ha intesa come momento di svago, senza alcuna prospettiva futura. "Se ci sono delle aspettative troppo alte, che superano il senso dell'affair, possono scaturire problemi di varia natura e la storia potrebbe tramutarsi da semplice evasione in un'ossessione che potrebbe in questo caso inficiare sul rendimento lavorativo".

Chi ha paura di innamorarsi sul posto di lavoro

Molte persone, soprattutto donne, sono spesso contrarie per principio a iniziare una relazione con un collega. "Questo dipende dalla propria scala di valori. Spesso però non è un problema di morale, ma si ha paura di perdere il lavoro, paura che si sappia in giro. Paradossalmente oggi, nonostante sia tutto molto condiviso, in terapia noto un fortissimo ritorno alla difesa della privacy". Le donne poi spesso si ritrovano a temere per la loro reputazione, a causa del retaggio patriarcale per il quale se una donna ha una relazione con un collega o un superiore è solo perché alla ricerca di vantaggi personali lavorativi. "Gli uomini hanno paura di essere scoperti dalle loro compagne o mogli, mentre le donne, a causa di questo tipo di mentalità, hanno paura di farsi una brutta reputazione, e per questo molto spesso si frenano".

Se il flirt si trasforma in qualcosa di più

E se invece la storia d'amore sul lavoro dovesse trasformarsi in una relazione stabile? Se il flirt nato per alleggerire le 8 ore lavorative si rivelasse qualcosa di più? "Io lo sconsiglio fortemente – avverte l'esperta – Perché è fondamentale tenere sempre una finestra aperta su sé stessi. Potersi godere un collega che ci guarda senza preoccuparci che il compagno sia nell'altra stanza, poterci sfogare con il nostro compagno di scrivania". È sempre auspicabile quindi avere uno spazio personale, soltanto nostro, in cui potercela cavare da soli, dove non avere sempre qualcuno a cui appoggiarsi. "Certo però può succedere e in questi casi il consiglio è viverla in maniera semplice, stando ben attenti non solo a cercare di conservare dei propri spazi ma anche a evitare di parlare sempre e solo di lavoro e di portare le questioni personali in ufficio".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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