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Regola dei 5 secondi: i cibi caduti a terra possono essere raccolti e mangiati?

La regola dei cinque secondi dice che se un cibo cade per terra si hanno cinque secondi per prenderlo e mangiarlo prima che venga infestato dai batteri. Solitamente viene considerata solo una leggenda, ma una ricerca inglese ha dimostrato il contrario.
A cura di Valeria Paglionico
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La regola dei cinque secondi dice che se un pezzo di cibo cade per terra si hanno cinque secondi per prenderlo e mangiarlo prima che la sua superficie venga infestata dai batteri. Generalmente, però, viene considerata una sciocchezza e la scienza ha fatto di tutto per dimostrarlo, anche se si sono raggiunti dei risultati contrastanti poiché accade spesso che nuove ricerche mettano in dubbio le conclusioni di altri scienziati.

Se da un lato neppure la buona società accetta un comportamento del genere, un recente studio condotto dai ricercatori dell’università di Aston, nel Regno Unito, ha dimostrato che la regola dei 5 secondi vale davvero, ma a seconda del cibo che cade a terra e anche dal tipo di suolo. Sono stati fatti diversi esperimenti e alcuni alimenti come pasta, pane e dolci appiccicosi quando cadono su pavimenti piatti, ruvidi o coperti da tappetti e moquette vengono infestati dai batteri di Escherichia coli e staffilococco aureo al massimo in 30 secondi. Quindi dovrebbero essere gettati all’istante non appena toccano il suolo.

Diverso è il caso degli alimenti secchi come crackers, noccioline, patatine, biscotti, in particolare quando cadono sui tappeti. I batteri trovano maggiori difficoltà a spostarsi e di conseguenza non li infestano in tempi rapidi. In questo caso la regola dei 5 secondi è dunque assolutamente valida. Anthony Hilton, professore di microbiologia e uno dei responsabili della ricerca, ha dichiarato: “Mangiare cibo caduto in terra, indipendentemente dalla quantità di tempo trascorso sulla superficie, porta con sé inevitabili rischi di infezione”.

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