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Qualche chilo in più non fa male: ecco quando i grassi non vanno demonizzati

Vantare un corpo perfetto e magrissimo non significa necessariamente essere in salute. Scopriamo per quale motivo il grasso non deve essere sempre demonizzato.
A cura di Valeria Paglionico
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Con l'arrivo dell'estate non si fa altro che parlare di prova costume, di corpi perfetti e di bikini che esaltano i sacrifici fatti per un anno intero tra palestra e dieta. Nonostante ciò, sono moltissimi coloro che, con un po' di imbarazzo e disagio, andranno al mare con l'odiata pancetta. Abbiamo sempre pensato che i chili di troppo e il grasso non solo fossero dei dettagli estetici poco desiderabili ma anche qualcosa che a lungo andare avrebbe messo a rischio la nostra salute. La verità è che a fare la differenza in termini di longevità non è la silhouette ma piuttosto la percentuale e la distribuzione del grasso corporeo.

A dimostrarlo, un rapporto pubblicato su "Annals of Internal Medicine", secondo il quale coloro che hanno una massa grassa più elevata vivono più poco. Sono stati tenuti sotto osservazione per 5 anni oltre 54mila adulti over 60 e i risultati sono stati chiari. Gli uomini con più del 36% di grasso corporeo hanno un’aspettativa di vita minore del 59% rispetto a quelli con il 28-32% di grasso, mentre le donne con il 39% di tessuto adiposo hanno il 19% di possibilità in più di morire rispetto alle coetanee con il grasso al 30-34%.

Il peso e l'indice di massa corporea non servono per stabilire se una persona è obesa, nel suo stato di salute intervengono anche la pressione del sangue, il colesterolo, la glicemia, tutte cose che non sono rilevabili semplicemente guardando la forma del corpo. Un leggero sovrappeso non significa non essere in salute. Il tessuto adiposo, infatti, mantiene le calorie in eccesso come riserve energetiche, fa da isolante termico, protegge gli organi interni, sintetizza le proteine che regolano il metabolismo di carboidrati e grassi, la sensibilità insulinica, il senso di sazietà e il sistema immunitario.

Come se non bastasse, è alla base della produzione di alcuni ormoni che regolano le funzioni sessuali e riproduttive. E' chiaro dunque per quale motivo non avere neppure un filo di grasso non è assolutamente saluturale. Insomma, non sempre il grasso deve essere demonizzato poiché più è presente, più il corpo brucia calorie e tende a essere snello e sano. Naturalmente, questo non significa che essere in sovrappeso fa bene. Il grasso "cattivo" deve essere smaltito con una dieta ben precisa, abbinata ad una regolare attività aerobica da personalizzare in base al sesso, all'età, alpeso e al livello di attività fisica. Solo in questo modo si riuscirà a scongiurare la comparsa di possibili problemi di salute.

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