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Pubblicità sui social: da Naomi Campbell a Ciara, le star che “ingannano” i followers

Sono molte le star che sfruttano i social per guadagnare e, nonostante due anni fa sia intervenuta l’antitrust americana per far sì che fosse chiaro quando ci si trovava di fronte a un prodotto sponsorizzato, sono molti quelli che non rispettano il regolamento. Ecco perché in molti casi le celebrities mettono in atto delle tattiche di marketing ingannevoli.
A cura di Valeria Paglionico
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E' ormai risaputo che sono moltissime le star che usano i social per guadagnare, postando foto in cui sponsorizzano determinati brand che li pagano profumatamente per indossare un abito, un accessorio o per usare un altro genere di prodotto. E' proprio per regolamentarizzare il campo e per non creare confusione tra gli utenti che due anni fa è intervenuta la Federal Trade Commission, l’antitrust degli Stati Uniti, che ha imposto a tutti quelli che fanno pubblicità sui social di utilizzare dei precisi hashtag. L'unico piccolo inconveniente? Sono moltissimi quelli che continuano a "ingannare" i followers.

Le strategie di marketing ingannevoli usate dalle star

Due anni fa, quando sono cresciute in modo esponenziale le persone che hanno cominciato a guadagnare sui social attraverso la pubblicità, la Federal Trade Commission (Ftc), l’antitrust degli Stati Uniti, è intervenuta per evitare che si creasse confusione tra gli utenti. Secondo il regolamento imposto, è necessario inserire gli hashtag #ad o #sponsored nelle foto in cui si stanno sponsorizzando a pagamento determinati prodotti. Nonostante ciò, sono ancora moltissimi quelli che mancano di trasparenza, mascherando il fatto che sotto determinati scatti si nascondono contratti economici con brand. Naomi Campbell, Scott Disick, Dorothy Wang, Ciara, Sofia Vergara, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Lucy Hale, Shay Mitchell, sono solo alcune delle star finite al centro del mirino dell'associazione Truth in advertising, che denuncia la loro mancata chiarezza nei rapporti commerciali. Il motivo? Inseriscono semplicemente degli enigmatici "thank you" seguiti dal nome del marchio, evitando di inserire #ad o #sponsored all’inizio del testo allegato alle immagini, in maniera tale da renderli meno visibili. In questo modo, però, non si fa altro che offrire beni e servizi ai fan con l'inganno. L'ente richiede un nuovo intervento della Ftc, così da evitare le tattiche di marketing messe in atto per truffare i consumatori.

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