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Primark apre a Milano: nuovo store in Via Torino

Primark aprirà presto un nuovo store a Milano dopo quello nel centro commerciale di Arese. Lo store dovrebbe sorgere in un palazzo “maledetto” di via Torino, dunque nel centro della città, e probabilmente conterà ben 7 piani.
A cura di Valeria Paglionico
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Primark è il colosso irlandese della moda low-cost, diventato amatissimo per i suoi capi alla moda venduti a prezzi stracciati, e conta centinaia di store in tutta Europa. Dopo aver debuttato in Italia con un grande negozio nel centro commerciale di Arese a Milano, prossimamente "raddoppierà" nel capoluogo lombardo. Aprirà infatti nel centro della città, in un palazzo che è sempre stato considerato "maledetto" in via Torino.

Il nuovo negozio Primark sarà in via Torino a Milano

E' da qualche anno che Primark, la nota catena di negozi di abbigliamento low-cost, è arrivato a Milano, per la precisione nel centro commerciale di Arese, e, secondo alcune indiscrezioni rivelate dal Corriere della Sera, starebbe per inaugurare un nuovo store nel capoluogo lombardo. Il negozio dovrebbe sorgere in via Torino in un edificio definito "maledetto", visto che ha visto chiudere tutte le attività che lo avevano occupato, da Fnac a Billa, fino ad arrivare a Trony, l'ultimo ad aver abbandonato la location nel 2016. Fino a qualche tempo fa si diceva che H&M sarebbe arrivato in quel palazzo ma, visto che l'azienda ha già uno store nelle vicinanze, Primark ha preso il suo posto. Si tratta di un edifico molto ampio che conta 7 piani per un totale di 10.000 metri quadrati, dato in fitto per 20 anni con un canone annuo di 2 milioni e mezzo di euro. La cosa particolare è che sarà il primo negozio del colosso irlandese della moda low-cost ad aprire nel centro di una città italiana, fino ad ora erano sorti solo nei centri commerciali più dislocati rispetto alle zone centrali.

Perché il palazzo di via Torino è "maledetto"?

Il palazzo in cui aprirà Primark in via Torino 45 angolo via Palla, nel centro di Milano, è molto ampio e prestigioso e, nonostante sia particolarmente ambito, viene definito "maledetto" e sono poche le aziende che hanno il coraggio di sfidare la sorte. Tutte le attività che hanno aperto in quella location sono fallite, ritrovandosi a chiudere le saracinesche pochi anni dopo. L'ultima a cui è toccata questa fine è Trony, che ha detto addio al gigantesco store nel 2016 finendo in liquidazione, dopo che avevano fatto lo stesso anche Fnac, Billa e Standa, l'unica rimasta per ben 69 anni. L'edificio si estende su 7 piani per un totale di 10.000 metri quadrati e il canone annuo ammonterebbe a 2 milioni e mezzo di euro. Primark riuscirà a resistere più a lungo nell'edificio maledetto rispetto ai nomi che l'hanno preceduto?

La storia di Primark

Primark è un'azienda irlandese specializzata nella vendita di abbigliamento low-cost, appartiene alla Associated British Foods ed è nata nel giugno 1969, per la precisione quando Arthur Ryan ha aperto il primo store a Dublino in Mary Street a marchio Penneys. Dopo aver ottenuto un incredibile successo in Irlanda, ha cominciato a espandersi nel vicino Regno Unito, aprendo un grande negozio a Belfast nel 1971 e altre 4 sedi in Inghilterra nel 1973. Da allora l'azienda si è diffusa a macchia d'olio anche nel resto del mondo, tanto che oggi opera in Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Italia e anche Stati Uniti d'America, contando oltre 350 negozi in tutto In Irlanda porta il nome originale Penneys, mentre all'estero è stata denominata Primark perché esisteva già una catena di grandi magazzini J. C. Penney con marchio registrato. Qual è il negozio Primark più grande del mondo? Si trova a Manchester, conta tre piani e una superficie di vendita di 14.400 metri quadrati. A rendere il brand irlandese uno dei più forti nel settore fast fashion, è il fatto che propone un tipo di abbigliamento casual e alla moda ma allo stesso tempo molto più economico rispetto gli altri colossi del low-cost come Zara o H&M. Non è un caso che registri guadagni esorbitanti, solo tra il 2007 e il 2013 questi ultimi sono passati da 233 a 514 milioni di sterline, per un totale annuo di circa 4,3 miliardi di sterline.

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