Per i bambini in classe meglio una lode che un rimprovero: lo dimostra uno studio americano
Hey teacher leave those kids alone. Maestri, lasciate stare i bambini. Cantavano i Pink Floyd nel 1979. Niente rimproveri in classe. Meglio essere generosi con i complimenti se si vuole migliorare il rendimento degli studenti. Lo dice una ricerca pubblicata sulla rivista Educational Psycology curata Paul Caldarella, insegnante della Brigham Young University nello Utah. Una ricerca durata 3 anni, che ha coinvolto 3 Stati degli USA, 151 classi elementari e oltre 2500 bambini, che ha dimostrato un miglioramento della concentrazione degli studenti nelle classi dove il numero degli elogi era superiore al numero dei rimproveri.
Rimproveri VS lodi: come migliora l'attenzione degli studenti
Il team del professor Caldarella ha chiesto a metà degli insegnanti partecipanti allo studio, di tenere le loro lezioni utilizzando il solito metodo, compreso di rimproveri, e all'altra metà di adottare un approccio diverso, elogiando gli studenti quando si comportavano in modo corretto o quando raggiungevano determinati obiettivi. E il risultato finale è stato un netto miglioramento, fino al 20-30% dei livelli di attenzione, e in generale del comportamento degli studenti, nelle classi i cui insegnanti erano più propensi alle lodi che ai rimproveri. Come chiarisce Caldarella: "I complimenti servono agli studenti per comprendere quale comportamento ci si aspetta da loro".
Più lodi non vuol dire nessun rimprovero
È inverosimile ovviamente che un'insegnante nella sua classe non utilizzi mai dei rimproveri per riportare l'ordine tra i propri studenti o per biasimare un comportamento sbagliato. Ma le ricerche di Cardella sottolineano che le lodi e gli elogi quasi sempre scarseggiano nelle aule e che più gli studenti si fanno grandi, minori sono i complimenti che ricevono dai loro insegnanti. Il suggerimento è perciò quello di incrementare gli elogi rispetto ai rimproveri: un elogio infatti può aumentare l'autostima degli alunni, diventare uno stimolo a un miglioramento, ed è un'indicazione per continuare a comportarsi in un certo modo e muoversi in quel solco già tracciato e approvato dall'insegnante. Ma avverte Geoff Barton, segretario generale dell’Associazione dei dirigenti scolastici e universitari della Gran Bretagna, commentando i risultati di questo studio in un'intervista all'Independent: "Bisogna stare attenti a non esagerare con i complimenti: si rischia di renderli inefficaci e privi di significato. Basta avere un approccio equilibrato, come tutti gli insegnanti sanno fare". Come rileva Caldarella nel suo studio, basterebbe che il rapporto complimenti – rimproveri fosse di 3:1 o 4:1 per registrare un miglioramento netto del comportamento degli studenti.