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La Peta regala pellicce ai senzatetto in Islanda

Peta ha annunciato una nuova collaborazione con Fjölskylduhjálp, che assiste le persone senza fissa dimora, i bambini e le famiglie bisognosi in Islanda. L’obiettivo è offrire pellicce ai clochard del paese nordico, così da dargli una protezione contro le temperature gelide dell’inverno.
A cura di Valeria Paglionico
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Peta, l'organizzazione no-profit che sostiene i diritti degli animali, ha annunciato una nuova collaborazione con Fjölskylduhjálp, che assiste le persone senza fissa dimora, i bambini e le famiglie bisognosi in Islanda. Insieme, hanno offerto pellicce ai clochard del paese nordico, così da offrirgli una protezione contro le temperature gelide dell'inverno.

Secondo le stime, sono circa 200 le persone che potrebbero trovarsi ad affrontare le condizioni difficili senza riparo, rischiando di sviluppare condizioni gravi e pericolose come l'ipotermia e la polmonite. Peta ha dunque donato i cappotti di pelliccia ricevuti in beneficenza da persone che non intendevano più indossare capi prodotti con crudeltà, rendendoli il rimedio ideale per aiutare i bisognosi a stare al caldo. "Peta non può riportare in vita i visoni, i conigli, i cani e i altri animali la cui pelliccia è stata strappata per qualcosa di così frivolo come un cappotto, ma possiamo dare aiuto alle persone senza fissa dimora che stanno lottando per sopravvivere", ha spiegato il direttore dei programmi internazionale di Peta, Mimi Bekhechi.

L'organizzazione ha più volte dimostrato che gli animali da pelliccia sono costretti in gabbie anguste e sporche, prima di essere annegati, picchiati, strangolati, folgorati e a volte scuoiati vivi solo per produrre cappotti e polsini. Al motto di "gli animali non sono nostri da indossare", Peta ha dunque trovato il modo ideale per dargli una nuova vita. Le pellicce verranno distribuite anche in campi profughi e ai rifugi per animali, dove verranno usate come cucce per i cuccioli rimasti orfani.

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