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Paola Turani da modella a influencer, racconta il passato nella moda: “Avevo il terrore di mangiare”

Siamo abituati a vedere Paola Turani bellissima e raggiante sui red carpet più ambiti ma anche lei ha avuto un passato difficile. Una decina di anni fa lavorava nella moda e, pur di rimanere nella sua taglia 38, era disposta a mangiare solo un frutto al giorno. Oggi ha capito che sbagliava, ha imparato a godersi la vita senza ansie e paranoie.
A cura di Valeria Paglionico
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Paola Turani è una delle influencer più seguite degli ultimi tempi, ormai siamo abituati a vederla splendida sui social e sui red carpet più ambiti del nostro paese ma fino a qualche tempo fa il suo aspetto era completamente diverso. Ha debuttato come modella una decina di anni fa e, ritrovandosi in un'universo che imponeva dei precisi stereotipi di bellezza, si sentiva continuamente sotto pressione, la sua più grande paura era quella di aumentare di una taglia. Oggi ha detto addio a quella follia, non avendo paura di raccontare la sua esperienza, così da inviare un importante messaggio in fatto di body positivity.

La trasformazione di Paola Turani

Il mondo della moda è ormai cambiato e con il passare del tempo sta diventando sempre più inclusivo ma fino a qualche tempo fa le cose erano diverse. A raccontarlo è stata Paola Turani, che ha debuttato nello spettacolo una decina di anni fa proprio nelle vesti di modella. Anche lei si è ritrovata a doversi sottomettere a degli stereotipi imposti, arrivando ad aver paura di mangiare perché, se fosse passata dalla taglia 38 alla 40, non avrebbe più lavorato. In un lungo post in cui ha confrontato una vecchia foto con una attuale ha raccontato:

La prima foto è stata scattata più di 10 anni fa, avevo iniziato da qualche anno a fare la modella ed ero completamente intrappolata in un circolo vizioso, dentro le regole della moda che ci voleva tutte come dei manichini; ricordo ancora la pressione psicologica per entrare in quella taglia che sembrava sempre più piccola, più stretta. Dovevi essere magra e non era mai abbastanza. Ogni mese prendevano le misure del mio corpo, ho sempre avuto una costituzione piuttosto esile, ma non potevo ingrassare, non mi allenavo e avevo il terrore di mangiare anche un piatto di pasta. Più eri magra e più piacevi. Se ingrassavi facevi fatica a lavorare e poi chi le pagava le bollette? Gli affitti? Le tasse? Ricordo le giornate in giro per Parigi a fare casting, a volte mi facevo bastare un succo di frutta.  Avevo capito da sola che così non poteva continuare, che era meglio “scappare” prima che diventasse più che un piccolo problema.

La prima foto è stata scattata più di 10 anni fa, avevo iniziato da qualche anno a fare la modella ed ero completamente intrappolata in un circolo vizioso, dentro le regole della moda che ci voleva tutte come dei manichini; ricordo ancora la pressione psicologica per entrare in quella taglia che sembrava sempre più piccola, più stretta. Dovevi essere magra e non era mai abbastanza. Ogni mese prendevano le misure del mio corpo, ho sempre avuto una costituzione piuttosto esile, ma non potevo ingrassare, non mi allenavo e avevo il terrore di mangiare anche un piatto di pasta. Più eri magra e più piacevi. Se ingrassavi facevi fatica a lavorare e poi chi le pagava le bollette? Gli affitti? Le tasse? Ricordo le giornate in giro per Parigi a fare casting, a volte mi facevo bastare un succo di frutta.. – Avevo capito da sola che così non poteva continuare, che era meglio “scappare” prima che diventasse più che un piccolo problema. Ho lasciato Milano in un periodo in cui non ero felice, in cui non avevo amici, praticamente non stavo vivendo. Sono tornata così dai miei genitori, poco dopo ho incontrato Ricky e ho capito che la vita era molto più di questo, che andava oltre una taglia 38, che fermarsi per pranzare o cenare in compagnia non poteva essere un incubo, ma anzi, era una delle cose più belle della vita. E che se mi volevano, dovevano farlo anche con qualche kg in più. Così è stato. Ho iniziato un lavoro su me stessa, durato anni, un processo di cambiamento, andando oltre ai canoni che la moda imponeva, oltre ai vari insulti che ricevevo sui social sul mio corpo, raggiungendo un equilibrio esteriore ma soprattutto interiore. La seconda foto, a colori, è di quest’estate (+9kg circa rispetto a quella in bianco e nero) Sono io, cresciuta, consapevole, con un corpo sano, allenato, Appagata, felice. È un lavoro lungo, di dedizione, determinazione, forza. Ma vi assicuro che è possibile! E quanto è bello godersi le giornate senza ossessioni, senza ansie o paranoie.❤️SE VUOI, PUOI!❤️

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Successivamente la Turani ha preso una decisione drastica, ha lasciato Milano ed è ritornata a casa dai suoi genitori. Il motivo? Quella vita sotto pressione non la rendeva felice. Da allora tutto è cambiato e lei è diventata meravigliosa e raggiante. Nel post ha continuato a raccontare:

Ho lasciato Milano in un periodo in cui non ero felice, in cui non avevo amici, praticamente non stavo vivendo. Sono tornata così dai miei genitori, poco dopo ho incontrato Ricky e ho capito che la vita era molto più di questo, che andava oltre una taglia 38, che fermarsi per pranzare o cenare in compagnia non poteva essere un incubo, ma anzi, era una delle cose più belle della vita. E che se mi volevano, dovevano farlo anche con qualche kg in più. Così è stato. Ho iniziato un lavoro su me stessa, durato anni, un processo di cambiamento, andando oltre ai canoni che la moda imponeva, oltre ai vari insulti che ricevevo sui social sul mio corpo, raggiungendo un equilibrio esteriore ma soprattutto interiore. La seconda foto, a colori, è di quest’estate (+9kg circa rispetto a quella in bianco e nero) Sono io, cresciuta, consapevole, con un corpo sano, allenato, Appagata, felice. È un lavoro lungo, di dedizione, determinazione, forza. Ma vi assicuro che è possibile! E quanto è bello godersi le giornate senza ossessioni, senza ansie o paranoie.

Insomma, Paola ha lanciato un importante messaggio di body positivity, dimostrando a tutte che è possibile cambiare e non lasciarsi influenzare dal mondo che ci circonda. A tutte quelle che credono che essere magrissime e portare la taglia 38 significhi essere belle risponde di godersi la vita, lasciandosi alle spalle ansie e paranoie.

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