Paola Egonu portabandiera alle Olimpiadi è il più forte messaggio d’inclusione che si possa mandare
Ci siamo: dopo il rinvio di un anno dovuto all'emergenza sanitaria, stanno per cominciare le Olimpiadi. Come di consueto a dare avvio ufficiale alla manifestazione sportiva sarà la Cerimonia di Apertura: si terrà venerdì 23 luglio alle ore 13 italiane. L'accensione della torcia, il giuramento, il discorso di apertura e ovviamente la sfilata degli atleti, ciascuno col vessillo del proprio Paese: si tratta di un momento molto emozionante. Nello Stadio si susseguiranno, una dopo l'altra, le delegazioni guidate dal portabandiera: sarà Paola Egonu a portare la bandiera olimpica a cinque cerchi.
Occhi puntati su Paola Egonu
A soli 22 anni Paola Egonu è una delle pallavoliste più forti del mondo. Viste le premesse, c'è da aspettarsi grandi cose da lei, che è entrata nella storia coi 47 punti fatti al mondiali: nessuno prima di lei aveva mai realizzato questo score. Nel suo palmares ci sono due Coppe Italia e una Supercoppa, un bronzo ai Campionati europei e due argenti, uno ai Mondiali 2018 e uno al World Gran Prix 2017. Manca l'oro e chissà se Tokyo 2020 sarà la volta buona!
Ai Giochi Olimpici il CONI l'ha scelta come portabandiera del vessillo a cinque cerchi per la Cerimonia di Inaugurazione. "Sono molto onorata per l’incarico che mi è stato dato a far parte del CIO per portare la bandiera olimpica. Mi ha fatto emozionare appena il presidente Malagò me l’ha detto, perché mi ritrovo a rappresentare gli atleti di tutto il mondo ed è una grossa responsabilità: attraverso me esprimerò e sfilerò per ogni atleta di questo pianeta", ha commentato una volta appresa la notizia direttamente da Giovanni Malagò (Presidente CONI).
A Paola Egonu l'onore della bandiera olimpica
A Fanpage.it Paola Egonu aveva commentato una possibile nomina a portabandiera, che in effetti si è realizzata, ritenendola un importante messaggio di inclusione e accettazione, una spinta a non vedere la diversità unicamente come qualcosa da allontanare: "Sono consapevole che ci sono un sacco di ragazze che si trovano nella mia stessa situazione e si sentono sole, non vedono quella luce, e non fanno mai quel primo passo. Potrei dare tanti bei messaggi. Sarebbe un onore e sarebbe qualcosa di diverso. Accettare tutte le diversità che questo mondo offre".
Quest'anno a Tokyo sventola l'inclusione
A Fanpage.it l'atleta si era definita ‘diversa': "Dal colore della pelle, che è la prima cosa che noti; al mio modo di pensare e per come affronto determinati temi". Ma della sua diversità ha cercato di non fare un ostacolo. Nel novembre 2018 ha fatto coming out: all'epoca era fidanzata con la collega pallavolista Katarzyna Skorupa. La sua presenza alle Olimpiadi con la bandiera a cinque cerchi è la vittoria dell'inclusione. È il messaggio più forte che lo sport possa mandare in chiave di uguaglianza in un momento delicato come questo, in cui c'è bisogno di guardare con occhi nuovi alla cosiddetta diversità, accogliendola come fonte di arricchimento e non allontanandola come qualcosa di sbagliato, nello sport così come nella vita.