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P.Ink: i tatuaggi sul seno per coprire le cicatrici della mastectomia

La mastectomia è l’intervento chirurgico per l’asportazione della mammella colpita dal cancro. Le donne che si ritrovano a combattere la malattia sanno quanto può essere traumatico un momento del genere. P. Ink è il progetto che aiuta le donne ad accettare il loro corpo: si serve dei tatuaggi estetici per coprire le cicatrici, che vengono trasformate in opere d’arte.
A cura di Valeria Paglionico
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Le donne che si sono ritrovate a combattere contro il tumore al seno e che sono state sottoposte a mastectomia, cioè all’intervento chirurgico per l'asportazione della mammella colpita dalla malattia, sanno che è molto difficile accettare il proprio corpo una volta guarite. Ci si sente come se si fosse persa la propria femminilità e le cicatrici che si portano addosso saranno sempre lì a ricordare quel momento così drammatico della propria vita. Finalmente, però, è arrivata la soluzione anche per loro.

Da oggi saranno capaci di superare questa difficile condizione psicologica di accettazione del corpo grazie ad un gruppo di tatuatori esperti che ha lanciato il progetto P.Ink. Si tratta della realizzazione di tatuaggi estetici che intendono coprire le cicatrici della mastectomia. I disegni creativi ed originali vengono infatti considerati più particolari e personali di una brutta cicatrice e aiutano le donne ad accettare i cambiamenti del proprio corpo. L’obiettivo è quindi quello di servirsi del tatuaggio, una pratica molto diffusa ed apprezzata ai giorni nostri, per una buona causa e cioè per far sì che le donne re-imparino ad amarsi per quello che sono senza sentirsi diverse o brutte per le cicatrici che portano sul corpo.

Chi subisce un'operazione di mastectomia si ritrova a dover convivere con i segni dell'intervento, esteticamente insopportabili”: sono queste le parole che si leggono nella descrizione del progetto P.Ink. Disegni orientali, fiori, scritte o decorazioni artistiche, sono le donne a scegliere come ricoprire in modo speciale le loro cicatrici. In questo modo riusciranno a trasformare i segni e i brutti ricordi della loro malattia in vere e proprie opere d’arte.

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