Olimpiadi di Tokyo, campionessa di tiro con l’arco nel mirino dei misogini: criticata per i capelli corti
Da ogni parte del mondo sta ricevendo tanta solidarietà l’arciere olimpico An San, al centro di una serie di feroci critiche relative non alle sue prestazioni sportive, bensì al look con cui si è presentata in gara. Il taglio di capelli della coreana, che vanta un palmares di medaglie di tutto rispetto nonché un record olimpico, non è proprio piaciuto: non sono bastate le domande dei giornalisti, concentrati appunto a chiederle perché avesse tagliato così tanto la chioma. È nata una vera e propria campagna di odio nei suoi confronti sui social.
An San, criticata per i capelli corti
Non sono bastati i successi, i record e le medaglie a salvare An San. L’arciere olimpico è finita al centro di una serie di critiche feroci da parte di chi non ha apprezzato il suo look alle Olimpiadi. In tanti le stanno mostrando sostegno, sia spettatori della manifestazione sportiva che altri atleti, sbigottiti per il trattamento ricevuto dalla ragazza. Ai Giochi a Tokyo la ventenne, specializzata nel tiro con l’arco, ha vinto due medaglie d'oro per la Corea del Sud e ha stabilito un nuovo record olimpico, ma i suoi successi sono stati del tutto eclissati (tra l'altro proprio nel suo Paese d’origine) dalla lunghezza dei suoi capelli.
Il taglio corto non è piaciuto a coloro che da tempo portano avanti una sorta di campagna misogina anti-femminista, dove persino la lunghezza dei capelli di una donna può diventare oggetto di critica feroce. E difatti così è stato anche per lei, che dalla sua parte però ha trovato sostegno da ogni parte del mondo. In Corea le donne con i capelli corti non sono viste di buon occhio: "I capelli lunghi sono un simbolo visivo della femminilità convenzionale di una donna. Quindi quando una donna porta i capelli corti è percepita da alcuni come una ‘violazione' dell'idea della società su come dovrebbe essere una donna" ha spiegato Ryu Hyeong-rim, attivista per l'uguaglianza di genere.
La prima a parlare degli attacchi subiti dalla coreana è stata sul New York Times la giornalista Kelly Kasulis Cho (per metà coreana), che anche sui social ha cercato di portare alla luce l'accaduto. "La medaglia d'oro olimpica sudcoreana nel tiro con l'arco, An San, è stata criticata per i suoi capelli corti, un'altra dimostrazione del movimento anti-femminista online in una contea in cui i tagli di capelli possono ancora essere controversi", ha scritto su Twitter. Ha spiegato che in Corea esiste un vero e proprio movimento che porta avanti campagne di odio online nei confronti delle donne. Purtroppo, però, non di rado le provocazioni dal web si spostano al mondo reale.
Le donne stanno dalla parte di An San
Tante donne in segno di solidarietà e per prendere le difese della ventenne stanno condividendo sui social le foto dei propri capelli corti. "Sto per tagliarmi di nuovo i capelli in onore di An San", ha twittato un utente di Twitter. Anche il politico sudcoreano Sim Sang-Jung ha difeso pubblicamente San, scrivendo sul social: "Con quello sguardo deciso, per favore sfonda ogni pregiudizio nel mondo". La medaglia d'oro ha voluto in prima persona rispondere alle critiche sulle sue Instagram Stories, dove ha condiviso foto di alcuni dei commenti ricevuti, aggiungendo fiera: "Mentre dalle vostre stanze inviate messaggi guidati dal vostro complesso di inferiorità, io ho vinto due medaglie d'oro alle Olimpiadi".