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Muro della gentilezza, com’è nato il progetto di solidarietà per aiutare i bisognosi

Si chiama muro della gentilezza, conosciuto a livello internazionale come “walls of kindness”, ed è l’iniziativa charity per aiutare le persone meno fortunate nata in Iran e diffusasi in ogni parte del mondo. Viene allestito in strada e raccoglie abiti e beni di prima necessità donati a favore dei senzatetto e di tutti coloro che ne hanno bisogno.
A cura di Valeria Paglionico
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Milano ha cominciato il 2020 con il piede giusto, lo scorso 7 gennaio ha inaugurato il "Muro della Gentilezza" in via Luigi Nono, un'iniziativa benefica che si propone di aiutare le persone meno fortunate. Tutti quelli che ci passano possono donare abiti caldi, libri e beni di prima necessità, così che chi ne ha bisogno può prenderli e usufruirne gratuitamente. Nonostante all'apparenza sembri solo una semplice un'istallazione artistica, la verità è che si tratta di un progetto charity innovativo e visionario, che ha avuto il merito di riuscire a trasformare in modo radicale il concetto di muro, da sempre associato alle guerre, alle battaglie, alla separazione. Oggi viene considerato un mezzo con cui aiutare il prossimo, con cui fare qualcosa di materiale per migliorare la via dei meno fortunati.

I muri della gentilezza esistono dal 2005

I muri della gentilezza, conosciuti a livello internazionale come "walls of kindness", sono nati in Iran nel 2005 su iniziativa di un anonimo, che per primo avrebbe avuto l'idea di fare qualcosa di utile per combattere l'inverno gelido in una zona che stava attraversando un grave periodo di crisi economica. All'inizio si trattava di un semplice esperimento, nessuno avrebbe mai pensato si sarebbe raggiunto il successo internazionale, poi con il passare del tempo è diventato un fenomeno charity vero e proprio. L'idea di usare gli abiti che non si usano più per aiutare i bisognosi è piaciuta così tanto anche nel resto del mondo che praticamente in ogni  paese sono nati dei muri su cui appendere cappotti e indumenti da donare ai senzatetto. Al motto di "Se non ne hai bisogno lascialo, se hai bisogno prendilo", il progetto è riuscito per la prima volta nella storia a trasformare un muro in un simbolo di unione e non più di guerra, di separazione, di battaglie. Oggi sui muri della gentilezza non si trovano solo abiti e indumenti caldi per senzatetto ma anche libri, accessori per bambini e tutto quello che i meno fortunati non possono permettersi. L'obiettivo è semplicemente fare del bene, incoraggiare le persone a donare, dando prova del fatto che basta davvero poco per migliorare la vita delle persone bisognose.

Muro della gentilezza: dove è stato allestito in Italia?

Dopo aver spopolato in Iran, le foto del muro della gentilezza sono finite sui social e in pochissimo tempo hanno registrato un vero e proprio boom di like, tanto da diventare virali. Cina, Svezia, India Pakistan, il wall of kindness è piaciuto così tanto al pubblico che è stato allestito praticamente in ogni paese, diventando una pratica solidale apprezzata e conosciuta come il noto “caffè sospeso”. L'Italia non poteva mancare all'appello e da nord a sud è intervenuta in prima linea per sostenere e aiutare materialmente i più bisognosi. Monza, Trento, Milano, Bari, Catania, Pistoia, Bologna, Palermo, sono solo alcune delle città del nostro paese che hanno appeso cappelli, sciarpe, guanti e cappotti in spazi appositi allestiti tra le proprie strade. I muri non devono dividere, possono unire e in casi come questo sono capaci addirittura di superare ogni barriera.

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