Mrs Sri Lanka, in diretta le strappano la corona dalla testa perché è una donna divorziata
Nel 2015 fecero il giro del mondo le immagini dell'errore commesso nella fase finale di Miss Universo 2015, quando il presentatore consegnò la vittoria alla Miss sbagliata. Quanto accaduto stavolta durante Mrs Sri Lanka, però, non è affatto un'innocente gaffe, ma una vera e propria violenza nei confronti di Pushpika De Silva. La corona le è stata letteralmente strappata dalla testa in diretta tv, perché colpevole di aver mentito in merito al suo stato coniugale. Il concorso, infatti, è rivolto a donne sposate e guai a infrangere questa rigida regola del regolamento. La colpa della reginetta? Quella di essere una donna divorziata.
La Miss è "indegna" e le strappano la corona
Lacrime di gioia sì, ma anche di dolore, quelle viste a Mrs Sri Lanka. La vincitrice dell'edizione 2019, Caroline Jurie, ha letteralmente strappato la corona dalla testa della reginetta appena eletta, Pushpika De Silva. Quest'ultima, visibilmente afflitta e umiliata, non ha potuto fare altro che allontanarsi dal palcoscenico, mentre l'ambita tiara veniva poggiata sul capo della seconda classificata. Il premio è stato sottratto in malo modo e con una forte carica di odio e maleducazione. La Jurie ha rivolto parole pesanti alla vincitrice, al momento dell'aggressione (che le ha causato ferite alla testa). La colpa della reginetta di bellezza? Il suo essere una donna divorziata, che l'avrebbe resa non meritevole di rappresentare il Paese e non degna di portare la corona. In Italia il problema era quello inverso: a non poter partecipare a Miss Italia erano le mamme e le donne sposate a cui l'evento ha aperto le sue porte solo nel 1994. A Mirka Viola (Miss Italia 1987) era stato revocato il titolo proprio perché sposata e mamma di un bimbo di due anni.
La colpa di essere divorziata
La storia della De Silva ha avuto un lieto fine, perché in seguito a verifiche da parte dell'organizzazione è stato appurato che in realtà è solo separata, non divorziata, così le è stata riconsegnata la vittoria che le spettava di diritto. Ma l'accaduto fa riflettere sulla condizione femminile nel Paese e sulla tossicità di alcuni stereotipi, che vogliono la donna aderente ad un solo e unico modello. Quanto visto in diretta televisiva ha tutta l'aria di una "missione punitiva", volta a umiliare in diretta una donna rea di aver mentito su una questione di vitale importanza. Al di là della presunta menzogna (caduta, una volta svolti i dovuti controlli), la questione appare molto più profonda.
Da un lato c'è l'aspetto strettamente legato al concorso e al suo regolamento: appare ai nostri occhi assurdo che una donna possa partecipare solo se non divorziata, come se esserlo fosse una colpaa. Dall'altro lato c'è il modo in cui la faccenda è stata affrontata, col gesto plateale della reginetta che irrompe sul palco, strappa la corona e la consegna all'altra ragazza soddisfatta, come se in quel modo avesse decretato una vittoria ben più ampia: quella della tradizione, quella delle vere donne. E le vere donne singalesi a quanto pare non divorziano, pena il dover portare un marchio di vergogna stampato addosso e il dover essere umiliate in diretta tv.