Meditazione ed esercizio: da uno studio americano il segreto per vincere lo stress
Su cosa sia davvero lo stress esistono migliaia di teorie: da chi lo ha definito il male del nuovo millennio, ai negazionisti che lo considerano una mera etichetta del marketing più spietato per convincerci a comprare prodotti inutili. Da chi lo definisce un problema della sfera psicologica, a chi sostiene che ne vadano curati gli aspetti fisici. Eppure, in tutta questa incertezza, non c'è dubbio che lo stress sia una chimera contro cui combattiamo tutti i giorni. Sentirsi stanchi, a disagio, spossati, con la sola voglia di buttarsi su un prato verde, o semplicemente nel proprio letto a casa, al buio, è una condizione in cui tutti ci siamo ritrovati almeno qualche volta. Proprio come i protagonisti dei mille spot di elisir miracolosi, naturali ma non troppo, che promettono di liberarci per sempre da questo malanno.
Una speranza per l'esercito di stressati sempre in crescita, e senza intrugli strani e costosi, arriva da un recente studio condotto dalla Rutgers University. Meditazione ed esercizio: sarebbero queste le chiavi per liberarsi per sempre dallo stress. Sui benefici della meditazione sono già stati spesi fiumi e fiumi di inchiostro. Grazie a una serie di studi condotti tra gli anni 70 e gli anni 90, la meditazione è ormai sdoganata dall'idea di stramberia hippy e sulla sua efficacia nel combattere sintomi di ansia, stress e depressione è ormai accettata universalmente senza troppi problemi. Quello che ancora non si sapeva, è che la sua efficacia è amplificata se ad accompagnarla ci sono anche esercizi aerobici. Lo studio è stato condotto su un campione di 52 soggetti tra uomini e donne, di cui 22 manifestavano forti sintomi di depressione. Per due mesi sono stati sottoposti a sessioni bisettimanali di mezz'ora di meditazione seguita da mezz'ora di corsa o cyclette. I risultati sono stati assolutamente sorprendenti: oltre a un miglioramento dell'umore e del benessere generale, gli individui depressi hanno visto diminuire i propri sintomi di oltre il 40 %. La meditazione e l'attività fisica aiuterebbero i pazienti a stimolare la concentrazione, impedendo così di perdersi a rimuginare su pensieri negativi.
Certo, il campione è molto ridotto e strettamente legato all'ambiente in cui è stato condotto lo studio, senza contare lo stretto intervallo di tempo considerato. Però non si possono certo negare i segnali positivi riscontrati, che lasciano indubbiamente una porta per studi futuri e una speranza di poter finalmente trovare una soluzione unica e definitiva a un problema così diffuso eppure ancora così sfuggente.