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Lombardia, 7 ginecologi su 10 sono obiettori di coscienza

Il dato diffuso dal vicepresidente del consiglio regionale Sara Valmaggi. Ogni anno, così, per abortire si spendono 305mila euro per chiamare medici esterni.
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La legge sull'aborto? In Lombardia non è ancora applicata fino in fondo. Il motivo? L'alto numero di medici obiettori di coscienza. Quasi sette ginecologi su dieci, infatti, non eseguono interruzioni volontarie di gravidanza e in 11 ospedali su 63 fa obiezione di coscienza il 100 per cento dei ginecologi.

I dati – Il 67,8 per cento dei ginecologi operativi nel 2012 nei presidi ospedalieri della Lombardia si è dichiarato obiettore di coscienza. Lo sarebbero anche il 49,8 per cento degli anestesisti e il 38,9 per cento del personale infermieristico e ostetrico. Sono i dati forniti dalle aziende ospedaliere lombarde – 63 con un reparto di ginecologia e ostetricia – alla vicepresidente del consiglio regionale Sara Valmaggi. "La legge 194 – ha dichiarato –  in Lombardia è disattesa". Per l'alto numero di medici obiettori, si legge ancora nel testo, ogni anno in Lombardia si spendono oltre 305mila euro per chiamare medici contrattisti che praticano le interruzioni di gravidanza.

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