Lina Wertmüller, perché la regista scomparsa portava sempre gli occhiali bianchi
Brillante, ironica e anticonformista anche nello stile: l'Italia piange la morte di Lina Wertmüller. La regista premio Oscar è morta all'età di 93 anni, dopo aver segnato per sempre il cinema italiano. Tra i suoi lavori più noti c'è uno che le ricorda particolarmente la se stessa bambina: l'adattamento televisivo del Giornalino di Giamburrasca, negli anni Sessanta. La regista lo ricordava con tenerezza perché anche lei si sentiva un po' maschiacchio e ribelle, anche nel look: fin da giovane ha sempre portato i capelli corti, amava la praticità dei pantaloni e vestiva (quasi) sempre di nero per scaramanzia. La firma di stile? Gli occhiali bianchi con la montatura spessa, scelti per una ragione precisa.
Lina Wertmüller, anticonformista con i capelli corti
Da icona quale era, Lina Wertmüller aveva trovato un suo stile che la rendeva inconfondibile. Niente fronzoli o vezzi: abiti pratici e funzionali, di un'eleganza minimal e un po' intellettuale, proprio come lei. Diceva che si vestiva spesso di nero perché era un suo rito portafortuna, ma non disdegnava l'alta moda.
Tra i suoi stilisti più amati c'era Etro, che la vestì anche per la notte degli Oscar, Brunello Cucinelli (di cui amava i maglioni) Valentino e Giorgio Armani. Il suo taglio di capelli era il suo manifesto poetico: cortissimi, da sempre, per lasciare libero sfogo alla sua anima ribelle e anticonformista, oltre i cliché.
Lina Wertmüller sempre con gli occhiali bianchi
La grandezza sta sempre nei dettagli: pensando alla regista la prima cosa che salta alla mente sono gli occhiali bianchi, con la montatura spessa. Lei stessa spiegò il colpo di fulmine in un'intervista a Repubblica, raccontando il momento in cui si era accorta di non riuscire più a stare senza le lenti correttive: "Mia madre era dispiaciuta per me. Io invece ero contenta di poter vedere a fuoco". All'inizio però non aveva scelto proprio quella sfumatura – così insolita – ma aveva provato molti colori diversi. "Poi ci fu il colpo di fulmine per quelli bianchi – raccontò a Repubblica – solari, balneari, regalano subito un clima di festa. Ne ordinai cinquemila paia".
La montatura fu creata su misura per lei da Ottica Vasari (di cui rimase un'affezionata cliente) e rispecchiava il carattere estroso e solare della regista. Gli occhiali furono anche i protagonisti di un botta e risposta con Woody Allen entrato nella storia del cinema: quando il regista newyorkese le propose un cameo in Io e Annie lei gliene spedì un paio. "Gli scrissi: puoi metterci dietro chi ti pare. Non so se comprese l'ironia".