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Le paure più intime delle persone raccolte in una foto

Nel “What I Be Project” il fotografo Steve Rosenfield ha voluto mostrare attraverso una serie di immagini le paure e le insicurezze più intime che affiliggono le persone.
A cura di Redazione Donna
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Mostrare al mondo le proprie insicurezze, confessare i propri traumi e le proprie paure scrivendole a grandi lettere sul proprio corpo. Questo è quanto avviene alle persone che hanno accettato di "liberarsi" dei propri fantasmi posando per la serie "What I Be Project", ideata e realizzata dal fotografo Steve Rosenfield che ha voluto rivelare con il suo progetto le insicurezze e le paure più intime che affliggono la società contemporanea. Rosenfield ha chiesto a diverse persone di scrivere sulla pelle con un pennarello il proprio incubo di ogni giorno, il risultato dell'esperitmento sono una serie di ritratti affascinanti e d'impatto, una serie di fotografie suggestive che non lasciano indifferenti.

Attraverso una semplice parola stampata sulla pelle i partecipanti raccontano la loro storia, ponendo l'accento su qualcosa che ha avuto un ruolo fondamentale nella propria vita: c'è chi ha paura di essere giudicato per il peso o per l'aspetto fisico non perfetto, chi per l'orientamento sessuale o per il culto che pratica, ancora c'è chi rivela di aver subito aggressioni e abusi sessuali. Ognuno evidenzia un lato inedito di sè, trovando il coraggio di mostrarsi "nudo" e senza protezioni. Rosenfield ha spiegato con queste parole il senso ultimo del suo progetto:

Nella società di oggi ci viene detto di agire in un certo modo e, se usciamo da questi ‘standard', spesso siamo giudicati, derisi, e talvolta anche uccisi. Lavorando su questo ho iniziato questo progetto nella speranza di aiutare tutti ad accettare la diversità con una mente aperta e con il cuore. Ogni persona che partecipa al progetto è estremamente coraggiosa. Mette allo scoperto le proprie insicurezze esponendo un lato di sé che nessuno ha visto prima.

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