Le gladiatrici contemporanee di Louis Vuitton: la sfilata al Louvre coniuga Antica Roma e streetwear
Gladiatrici contemporanee, avvolte dalle armature colorate di giacche oversize e mantelle. Abiti sovrapposti che mescolano influenze e richiami di epoche diverse, dagli stivali ispirati a sandali allacciati alla schiava ai busti di marmo che compaiono stampati sulle borse. La sfilata della collezione donna di Louis Vuitton è un viaggio nel tempo, tra stratificazioni archeologiche successive. La collezione porta la firma dello stilista Nicolas Ghesquière, che cura il womenswear del brand francese (le collezioni maschili sono disegnate invece da Virgil Abloh) e chiude le sfilate della Paris Fashion Week. Nessuna sorpresa che abbia scelto il museo del Louvre per la sfilata (rigorosamente a porte chiuse). Un luogo dove il tempo si annulla e l'antichità dialoga con la quotidianità.
Quest'anno molte Maison hanno scelto luoghi della cultura (momentaneamente disabitati per il Covid) per mostrare le proprie collezioni. Dior per esempio ha scelto la Reggia di Versailles, Valentino il Piccolo Teatro Strehler Milano. La collezione femminile di Louis Vuitton è stata presentata in un'ala del Louvre, tra la Galleria Michelangelo e la Galleria Daru (dove sono esposte le sculture greche). La passerella sfiora quasi la Nike di Samotracia, archetipo femminile, sulle note dei Daft Punk.
La collezione donna Louis Vuitton Autunno/Inverno 2021-22
La cifra distintiva della collezione sono i volumi: giacche oversize, bomber effetto cocoon, cappotti stampati che sono vere e proprie armature di tessuto per gladiatrici moderne. Un altro elemento ricorrente sono le sovrapposizioni: i pullover portati sopra le gonne di tulle, i minidress su leggins e pantaloni infilati negli stivali.
I volumi esplodono sulle maniche a sbuffo e sulle gonne a palloncino. Anche i colori si prendono la scena: rosso, azzurro, bianco, oro, verde, fucsia. I miniabiti si illuminano di pennellate d’oro, ricami di cristalli e fantasie jacquard che riproducono i disegni dell’archivio forniti da Barnaba Fornasetti.
Infine, i richiami all'Antica Roma, evidenti nei gonnellini sfrangiati che ricordano quelli dei gladiatori del Colosseo, completati da stivali che riproducono un'allacciatura alla schiava (finta). E infine le stampe archeologiche: rovine e statue campeggiano su borse e giacche. Una collezione che guarda alla storia come attraverso un caleidoscopio, in un susseguirsi di suggestioni colorate.