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Le donne straniere che partoriscono in Inghilterra devono pagare

Le donne straniere che partoriscono in Inghilterra da oggi in poi dovranno pagare in ospedale i costi per la maternità. L’obiettivo è ridurre il turismo sanitario che, negli ultimi anni, è cresciuto in modo esponenziale.
A cura di Valeria Paglionico
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L'Inghilterra è un paese che si è sempre distinto per la rigidità delle norme legali applicate ma questa volta pare che abbia dato vita a un provvedimento davvero eccessivo che potrebbe limitare la libertà femminile di affrontare una gravidanza in un paese straniero. Per contrastare il problema del turismo sanitario, che secondo la Fondazione del Saint George's University Hospitals è un fenomeno in crescita negli ultimi anni, le donne che vogliono mettere al mondo il loro bambino nel paese dovranno mostrare il documento di identità prima del parto.

Quelle che non hanno la cittadinanza britannica dovranno pagare, a meno che non si tratti di un'emergenza. L'idea fa parte di un progetto pilota proposto dal ministero dell'Interno, il cui obiettivo è far utilizzare le strutture pubbliche britanniche solo alle partorienti che ne hanno il diritto. Il turismo sanitario ha fatto aumentare le attività illegali organizzate, come quelle praticate dalle gang che chiedono alle donne nigeriane un ingente somma di denaro per aiutarle a partorire negli ospedali del Regno Unito.

Le pazienti extraeuropee dovranno dunque pagare se vorranno mettere al mondo il piccolo nel proprio nel paese. A fare eccezione saranno quelle che hanno vissuto nel Regno Unito per un periodo abbastanza lungo, cosa che le autorizza a usufruire delle cure mediche gratuite. Fino ad oggi, sono ancora poche le donne che hanno realmente pagato i costi per la maternità. Il motivo è molto semplice: le fatture vengono mandate a casa solo dopo la nascita del bimbo e il più delle volte non vengono pagate.

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