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Le donne afghane tornano invisibili: sotto il regime talebano sono a rischio tutti i loro diritti

Le donne afghane sono in pericolo da quando i talebani hanno ripreso il controllo del Paese. Rischiano di precipitare nuovamente in quel clima di terrore e assenza di diritti da cui a fatica erano riuscite a risollevarsi, in questi anni. Al Jazeera ha raccolto le loro testimonianze e i loro timori.
A cura di Giusy Dente
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Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne
Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne

Ad agosto i talebani hanno ripreso in mano il controllo dell'Afghanistan. Le donne da allora stanno cercando, per quanto possibile, di far sentire le proprie voci. Molte sono scappate dal Paese, ma molte altre sono rimaste e rischiano di perdere tutti quei diritti faticosamente conquistati in questi anni. La politica repressiva dei talebani rischia di compromettere seriamente il loro futuro sotto ogni punto di vista: sociale, lavorativo, scolastico. Il diritto all'istruzione è in pericolo, molte ragazze non frequentano più la scuola, molte non hanno fatto ritorno sul posto di lavoro (ad eccezione di quelle impegnate nelle professioni del settore sanitario). Al Jazeera ha raccolto le testimonianze di alcune giovani donne spaventate e preoccupate, perché in pochi giorni hanno visto crollare i loro sogni, i loro progetti, ciò che fino a questo momento avevano realizzato, grazie anche al sacrificio delle generazioni precedenti. Le donne chiedono semplicemente di vivere la loro vita serenamente, senza imposizioni su come vestire o quando uscire o dove andare: chiedono semplicemente di essere libere.

Le donne afghane sono in pericolo

Marzia Hamidi ha 19 anni ed è un'atleta: il suo sogno sono da sempre le competizioni internazionali di taekwondo. Pratica questa disciplina da quando era bambina e viveva in Iran, prima del trasferimento in Afghanistan. "È sempre stato difficile per le combattenti donne in Afghanistan. Il mio allenatore maschio mi fissava sempre, era concentrato sul mio aspetto e questo mi metteva a disagio. Le altre ragazze della squadra di taekwondo indossavano sempre il velo e si lamentavano che non lo facevo" ha raccontato ad Al Jazeera. Il suo sogno rischia di non realizzarsi mai. Una volta saliti di nuovo al potere i talebani hanno limitato o addirittura negato l'accesso delle donne a certi sport, perché ritenuto contrario alla legge islamica. Questo è appunto ciò che è successo a Marzia: "Quando i talebani sono saliti al potere, stavo pensando di distruggere le mie medaglie. Mi sono chiesta: bruciarle o tenerle?" ha confidato ad Al Jazeera.

Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne
Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne

Le donne dell'Afghanistan vogliono essere libere

Nel 2001 i talebani hanno perso il controllo dell'Afghanistan dopo cinque anni di potere. Da allora sono stati fatti tanti passi avanti in nome dei diritti delle donne, per renderle meno invisibili nella società patriarcale del Paese. Ora il rischio è tornare indietro di 20 anni. Questa è la paura più grande non solo di Marzia ma anche di Meena Naeemi, studentessa che ha scelto di non scappare dal suo Paese anche se avrebbe potuto. Vuole concludere gli studi e poi trasferirsi all'estero, ma rischia di non riuscire a laurearsi: le lezioni nella sua università non sono più aperte alle donne. "Non mi aspettavo di affrontare un destino simile. È ancora molto difficile per me credere che il mio Paese sia in un questa condizione. Non ho speranze di completare la mia istruzione e di trovare un lavoro perché non vogliono che partecipiamo alla società. Hanno introdotto la pace a spese dell'eliminazione delle donne. Mi sento come se stessi morendo lentamente" ha detto Meena ad Al Jazeera.

Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne
Afghanistan, a Kabul manifestazione per diritti donne

Homeira Qaderi, attivista di Herat, è convinta che bisogna tenere duro, ma non è affatto facile. Non tutte le donne possiedono le forze e le possibilità per ribellarsi, per farsi sentire, per difendere i propri diritti. La resistenza civile contro i talebani purtroppo rischia di degenerare: "Credo nel potere della parola. Ma ogni giorno che passa vediamo di nuovo i talebani abusare delle donne per le strade. Le strade dell'Afghanistan non sono più un luogo sicuro. La resistenza è un cammino verso la luce: ma cosa accadrebbe se la resistenza delle donne ai talebani fosse affrontata con fruste e pistole?" ha spiegato. La sua speranza è che il mondo non volti di nuovo le spalle alla popolazione femminile.

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