Lavorare dal letto è un’abitudine sbagliata: danneggia la postura e rende meno produttivi
Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio praticamente tutto il mondo e, dopo l'Italia, sempre più paesi approvano delle dure misure restrittive per ridurre al minimo il rischio contagio. Quello che si chiede ai cittadini è di rimanere in casa il più possibile, uscendo solo se strettamente necessario. È proprio per adeguarsi ai provvedimenti governativi che intendono limitare i contatti sociali che alcune aziende hanno dato ai dipendenti la possibilità di lavorare da casa, peccato solo che a volte si rischia lo stesso di mettere a rischio la propria salute con delle abitudini errate. Sebbene la scelta più allettante sembri essere quella di utilizzare il proprio computer direttamente dal letto, la verità è che si dovrebbe assolutamente evitare.
A rivelarlo è stata l'esperta del sonno Sophie Rostock, secondo la quale praticare smart working da stesi provocherebbe danni alla postura e alla qualità del sonno. Come se non bastasse, renderebbe anche meno produttivi, causando un peggioramento delle proprie performance professionali. Sarebbe bene, dunque, usare il letto solo per riposarsi durante la notte, così che il cervello associ quella parte della casa al sonno e all'intimità. "Se inizi a fondere lavoro e riposo, uno si intrometterà nell'altro", ha spiegato l'esperta. L'ideale sarebbe invece allestire un piccolo ufficio su una scrivania o su un tavolo, ovvero in un luogo senza potenziali distrazioni, così che la mente si senta maggiormente stimolata a entrare nella "modalità" lavoro. È consigliabile, inoltre, scegliere una stanza illuminata e non rimanere in pigiama per tutto il giorno. Solo in questo modo si riuscirà a dare il meglio di sé sul lavoro senza spostarsi dalla propria abitazione.