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Lady Diana bulimica e senza principe azzurro, la versione ribelle per le strade di Milano

aleXsandro Palombo è un artista che presta molta attenzione a temi delicati come i diritti umani, le disuguaglianze, la malattia, l’inclusione. Le sue nuove opere sono una campagna di sensibilizzazione sul problema della bulimia e insieme vogliono essere anche uno spunto di riflessione sugli stereotipi di genere e l’emancipazione femminile. Stavolta ha scelto di ritrarre Lady Diana.
A cura di Giusy Dente
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aleXsandro Palombo si è concentrato sul problema della bulimia e sugli stereotipi di genere per la sua nuove serie di opere, comparse in centro a Milano. La scelta dell'artista e attivista, molto attento ai problemi dell'attualità e grande osservatore della società, è caduta su una figura femminile fortemente iconica nell'immaginario collettivo. A distanza di anni dalla sua prematura scomparsa, Lady Diana non è mai stata dimenticata. Di lei ancora si parla soprattutto per il suo carattere fragile e al tempo stesso ribelle. Palombo l'ha ritratta come fosse una sorta di eroina di una moderna favola Disney, per parlare alle nuove generazioni di coraggio, emancipazione e libertà.

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C'era una volta Lady Diana…

Per aleXsandro Palombo l'arte è anche denuncia sociale. Lo aveva già dimostrato in passato, per esempio quando nel 2014 aveva criticato i modelli diseducativi veicolati dalle fiabe classiche proponendo delle principesse alternative: le Principesse Disney disabili. Con quelle opere intendeva porre un nuovo focus: non solo bellezza e perfezione, ma inclusività e accettazione. Nello stesso anno aveva presentato anche le Principesse Disney vittime di abusi: in quel caso l'obiettivo era sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne, ancora così drammaticamente attuale. Stavolta l'artista ha rivolto il suo sguardo insieme critico e artistico a un'altra piaga del nostro tempo: la bulimia. Sono 70 milioni le persone che nel mondo soffrono di disturbi alimentari. Con l'occasione, ne ha approfittato anche per porre l'accento sull'uguaglianza di genere e sull'emancipazione femminile. E chi meglio della principessa Diana può incarnare queste tre tematiche?

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La principessa triste ha sofferto di bulimia

La bulimia ha fatto parte della vita di Lady Diana per diverso tempo. Cominciò a soffrirne poco dopo il fidanzamento ufficiale col principe Carlo e l'accompagnò fino al matrimonio, aggravandosi. Alla base c'era un costante senso di inadeguatezza, una grande fame d'amore: si rese conto ben presto che quel sentimento non sarebbe mai stato il perno principale della sua vita coniugale. In una delle opere dell'artista la principessa è ritratta sul water e sopra di lei c'è proprio la scritta “Hungry for Love” (Affamata d'Amore). In un'altra è ritratta come una Femen: pronta a tutto, combattiva, fiera, coraggiosa e ribelle. In un'altra ancora è immortalata nel giorno del fidanzamento, ma senza Carlo, proprio per enfatizzare la figura di donna libera, emancipata e indipendente. aleXsandro Palombo ha dichiarato:

C’era una volta Lady Diana, una principessa coraggiosa, libera e ribelle. Sarebbe l’inizio perfetto per raccontare una favola moderna che mette al centro il bisogno di libertà ed emancipazione evitando storie piene di stereotipi come quelle di Cenerentola & Co che facilitano il confronto con modelli diseducativi falsi e irraggiungibili. Per contrastare molti mali del nostro tempo bisogna educare alla verità,  il miglior anticorpo contro la banalizzazione e l'appiattimento della nostra società.

Lady Diana non era la classica principessa, non era lo stereotipo che la stampa e i reali volevano a tutti i costi che fosse. Non si è mai piegata a quel modello e per questo ha sofferto così tanto: ma è proprio quel suo lato così umano che l'ha resa immortale nel cuore di tutti.

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