“La vendetta veste Prada”, l’incontro tra Andy e la temibile Miranda Priestley
Fanpage.it pubblica un estratto del nuovo bestseller di Lauren Weisberger "La vendetta veste Prada", liberamente tradotto dalla versione inglese presente sul DailyMail. L'atteso sequel del romanzo "Il diavolo veste Prada", a cui si ispira l'omonimo film cult in cui la favolosa Maryl Streep, che ha vestito i panni della temibile Miranda Priestley, personaggio ispirato alla direttrice di Vogue America Anne Wintour, ha dato filo da torcere alla giovane segretaria Andrea/Andy Sachs, interpretata dalla bella Anne Hathaway. Dopo ben dieci anni dalla pubblicazione del primo tomo, arriva il secondo romanzo in cui Andy è ritornata nel mondo della moda e lavora con Emily per una rivista dedicata alle spose dal titolo The Plunge. Andrea incappa nel “diavolo” che alcuni anni prima le ha reso la vita impossibile: come avviene l'incontro fortuito? Vi basti sapere che la location è uno yacht, il resto lo spieghiamo noi:
Sgranò gli occhi: "Oh mio Dio, è qui. Non posso credere sia davvero qui", mormorò tra sé e sé mentre cercava di nascondere il cibo che stava masticando in quel momento con una mano davanti alla bocca.
"Chi è qui?" le chiese suo marito con tono poco interessato.
"Valentino! E' appena arrivato! Guarda!' La donna ingoiò velocemente la sua patatina e applicò un velo di gloss con un fare quasi grazioso. Max ed Andy fecero il giro intorno al red carpet e un Valentino con fare sicuro, abbronzato e tirato, si tolse accuratamente i mocassini e salì a bordo.
Un suo assistente gli offrì un rugoso carlino dalla faccia umidiccia, che accettò senza commentare e iniziò ad accarezzare. Fece una scansione visuale del party, senza mostrare alcun piacere o dispiacere e poi si girò, offrendo la mano ad uno dei suoi accompagnatori. Il suo partner di lunga data Giancarlo non era lì in quel momento e con orrore Andy posò lo sguardo su quella mano dalle unghia laccate di rosso che saliva dalle scale del pontile e si aggrappava al braccio di Valentino.
"Noooooo!"
Andy guardò Max. Aveva davvero urlato così forte o l'aveva solo pensato?
Come al rallentatore, la donna si materializzò, centimetro dopo centimetro: prima lo sterno, poi lo scollo e infine vide il suo volto, che si contorceva in un'espressione anche troppo familiare di disgusto. I suoi pantaloni bianchi, la tunica di seta, le sue Prada blu cobalto altissime, la giacca e la classica borsa trapuntata Chanel.
"Miranda odia le feste; non le piacciono le barche; è ovvio che detesti i party in barca".
L'unico gioiello che indossava in quel momento era un bracciale sottile smaltato Hermès, che si abbinava perfettamente alla sua sfumatura di blu. Andy aveva letto anni fa che i bracciali avevano rimpiazzato i suoi foulard Hermès – evidentemente ne aveva collezionati cinquecento di ogni colore e misura – ed Andy ringraziò il cielo che non avrebbe dovuto cercargliene altri.
Con una sorta di sguardo di affascinante terrore, Miranda rifiutò di togliersi le scarpe ed Andy non notò neppure che Max aveva mollato la stretta della sua mano.
"Miranda", disse bisbigliando, quasi soffocando.
"Mi spiace", le disse Max all'orecchio. "Non sapevo sarebbe venuta".
Miranda odiava le feste, odiava le barche e di rimando detestava i party in barca. Solo tre, forse cinque persone al mondo avrebbero potuto convincere Miranda a salire su una barca e Valentino era tra queste.
Nonostante Andy sapesse che Miranda si sarebbe degnata di trattenersi solo dieci o quindici minuti, era terrorizzata dall'idea di condividere uno spazio così ridotto con la donna dei suoi incubi. Erano trascorsi davvero dieci anni da quando le urlò "Vaffanc**o" nel bel mezzo di una strada a Parigi per poi volare via?
Sembrava fossero trascorse solo 24 ore. Prese il telefono nel disperato tentativo di chiamare Emily e d'improvviso si accorse che Max le aveva preso la mano, diretto verso Valentino.
"E' un piacere rivederla, signore." Max lo disse in un modo formale, quello che aveva sempre riservato agli amici dei suoi genitori.
"Spero non ti dispiaccia la mia intrusione", rispose Valentino con un piccolo inchino. "Giancarlo sarebbe dovuto venire qui al posto mio, ma ero comunque a New York stasera perché avrei dovuto incontrare questa splendida donna e volevo rivedere la mia barca".
"Siamo entusiasti che lei sia qui, signore."
"Basta con i "signore", Maxwell. Tuo padre era un mio caro amico. Ho sentito che il tuo lavoro va alla grande, vero?"
Max sorrise timidamente, incapace di capire se la domanda di Valentino fosse pura gentilezza oppure un trabocchetto. "Ci sto provando. Posso portare.. a te e alla signora Priestley qualcosa da bere?"
"Miranda, tesoro, vieni qui a salutare. Ti presento Maxwell Harrison, figli di Robert Harrison. Maxwell è a capo della holding Harrison Media"
"Sì lo so.", li interruppe freddamente, fissando Max con un'espressione glaciale e disinteressata.
Valentino li guardò mostrando lo stesso stupore di Andy: "Ah! Non avevo capito che vi conoscesse", disse con uno sguardo chiaramente indagatore.
Nello stesso momento in cui Max mormorò: "Non ci conosciamo", Miranda disse: "Sì, ci conosciamo".
Un silenzio imbarazzante fu interrotto dalla risata di Valentino: "Ah, secondo me c'è qualcosa sotto! Non vedo l'ora di sentire questa storia un giorno o l'altro! Ah ah!"
Andy si morse la lingua e assaporò il sapore del sangue. La sua nausea era tornata, la sua bocca era ingessata e non riusciva a immaginare cosa avrebbe mai potuto dire a Miranda Priestley.
Max, decisamente più socievole, piazzò la sua mano sulla schiena di Andy e la spinse aggiungendo: "Lei è mia moglie, Andrea Harrison".
Per scoprire cosa sia successo dopo tra Andrea/Andy e la temibile Miranda Priestley bisognerà aspettare ancora qualche settimana, ma dall'estratto si prevedono davvero scintille.