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La provincia pakistana del Punjab dichiara illegali i test di verginità sulle donne stuprate

La corte suprema di Lahore ha preso una decisione storica. La giudice Ayesha Malik ha dichiarato incostituzionale il test di verginità che fino a questo momento veniva effettuato sulle vittime di stupro. Non verrà più utilizzato nella provincia del Punjab e si spera che presto questa rivoluzione investa tutto il Pakistan.
A cura di Giusy Dente
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Subire uno stupro per una donna è quanto di più violento e doloroso possa capitare, un trauma difficile da superare soprattutto quando la società punta il dito, costringendo a vivere quel momento con vergogna, quasi come fosse una colpa più che il crimine commesso da un uomo. Alcuni Paesi hanno ancora politiche discriminatorie nei confronti delle vittime. Alcune minoranze, soprattutto islamiche, fanno ricorso a test che dichiarino esplicitamente la verginità: un modo sottile per non dare alcuna credibilità alla voce della vittima, esponendola a una nuova umiliazione. Questi test sono finalmente stati dichiarati illegali in una parte del Pakistan.

Abolita la pratica barbara del test di verginità

La corte suprema di Lahore, in Pakistan, ha finalmente preso una decisione storica in favore delle donne. La giudice Ayesha Malik ha dichiarato incostituzionale il test di verginità che fino a questo momento veniva effettuato per esaminare le donne stuprate e verificare la veridicità delle loro denunce. A marzo e giugno era stata presentata una petizione da un gruppo di attiviste per i diritti delle donne, supportate da accademiche, giornaliste e anche un membro dell'Assemblea nazionale. La loro battaglia ha portato al risultato sperato.  Questa pratica barbara non verrà più utilizzata nella provincia del Punjab, la più popolosa del Paese e si spera che sia il precedente che porti all'abolizione ovunque. Attualmente sono ancora una ventina, secondo i documenti della World Health Organization, i Paesi dove è ancora legale questo test. La giudice Ayesha Malik lo ha definito non solo incostituzionale, ma anche privo di basi mediche e fortemente discriminatorio.

È un imene intatto a dare valore a una donna?

Il test di verginità consiste nell’inserimento di due dita in vagina per verificare le condizioni dell’imene e in alcune culture è tradizionalmente richiesto anche prima del matrimonio: una sorta di "garanzia di qualità" per i mariti, i quali devono constatare "il valore" della futura sposa accertando che l'imene sia integro. In alcune parti del mondo la verginità è richiesta (e va dimostrata) anche per ottenere un lavoro. Si tratta di una vera e propria violazione dei diritti umani e dopo uno stupro questo esame così invasivo appare ancora più traumatico. Per questo si spera che i tribunali pakistani prendano esempio dalla sentenza emessa nel Punjab, diventando finalmente luoghi di giustizia sicuri per le donne, dove queste possano sentirsi protette e trattate con rispetto e dignità.

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